Stasera in tv torna l’appuntamento con “Inimitabili”
Giuseppe Mazzini, l’apostolo della Patria
Giuseppe Mazzini è giovanissimo quando vede nel porto di Genova degli uomini chiedere delle monete per i proscritti d’Italia. Da quel momento si affaccerà in lui il pensiero della libertà della patria che non lo avrebbe mai più abbandonato. Profeta del Risorgimento, esule per quasi tutta la vita, ha cercato di realizzare quell’Italia repubblicana che vedrà il suo compimento soltanto nel 1946. E’ lui il protagonista di “Inimitabili”, il nuovo programma di Rai Cultura con Edoardo Sylos Labini che intreccia il documentario storico all’interpretazione teatrale, in onda domenica 22 Giugno alle 16.15 su Rai Storia.
Fondatore della Giovine Italia, il patriota cospira per gran parte della sua esistenza infiammando gli animi di tanti giovani che si immolarono per la causa italiana.
Dal carcere di Priamar all’esilio, dalle barricate delle Cinque Giornate di Milano alla strenua difesa della Repubblica Romana fino al ritorno in Italia, Edoardo Sylos Labini racconta la vita di una delle figure centrali della storia d’Italia.
La puntata è arricchita da interviste (gli storici Elena Bacchin, Roberto Balzani, Giovanni Belardelli e Alessandro Campi) e dalle riprese dei luoghi di Mazzini: la Fortezza del Priamar di Savona, il Palazzo della Cancelleria di Roma e il cimitero Staglieno di Genova.
“Inimitabili”, di Rai Cultura, è un programma di Sylos Labini e Angelo Crespi, con la consulenza di Clemente Volpini, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, e con le musiche originali del Maestro Colicchio. Consulenza scientifica: Francesco Perfetti, Giovanni Berardelli.
Mazzini affrontò la questione sociale negli scritti come Doveri dell’uomo (1860). Egli rifiuta il marxismo, convinto com’è che per spingere il popolo alla rivoluzione sia prioritario indicargli l’obiettivo dell’unità, della repubblica e della democrazia. Mazzini fu tra i primi a considerare la grave questione sociale presente che era soprattutto in Italia la questione contadina, come gli indicava Carlo Pisacane.