Stasera in tv torna l’appuntamento con Grandi della Tv
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Grandi della Tv

Quartetto Cetra, tra passato e futuro

Stasera in tv torna l’appuntamento con Grandi della Tv

Felice Chiusano, Giovanni “Tata” Giacobetti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona: per tutti il Quartetto Cetra, protagonisti di “Grandi della Tv” con Edoardo Camurri in onda domenica 5 maggio dalle 17.30 e lunedì 6 maggio alle 22.40 su Rai Storia. Il racconto parte dalla fine, dal 7 novembre 1971, quando i Cetra si esibiscono in Tv a “Stasera sì” con un brano tratto dal loro ultimo 33 giri, “Un L.P. per te”: “Non si può per un’idea, per un’idea soltanto, recidere un fiore” cantano in “Angela”, canzone dedicata all’attivista afroamericana Angela Davis. Un omaggio che anticipa di pochi mesi persino quelli dei Rolling Stones e John Lennon con Yoko Ono. Seguiranno una lettera anonima e minacce. I Cetra risponderanno con impegno anche a costo di essere allontanati progressivamente dalla Rai. La loro nascita affonda le radici in un’epoca completamente diversa: con l’Eiar, con le canzonette, espressione di distrazione di massa del fascismo, ma anche di bel canto. E in quella temperie che il fondatore Giovanni “Tata” Giacobetti, paroliere colto e spiritoso, il leader Virgilio Savona, critico musicale, fine intellettuale, Felice Chiusano con la sua capacità attoriale e simpatia, e Lucia Mannucci, la voce femminile (che di Savona diventerà anche compagna di vita) si formano maturando una tecnica invidiabile mutuata dai Mills Brothers, e affinando uno stile unico, ironico ma teso al virtuosismo. Apparentemente lontani da una dimensione innovativa, demodé persino durante il successo con le loro armonie perfette, le melodie allegre e dolci, con la loro ironia garbata in realtà hanno avuto un ruolo fondamentale: hanno preso per mano quell’Italia di canzonette e l’hanno accompagnata con eleganza e maestria attraverso l’età della ribellione prima e della disillusione poi. In questo percorso di crescita dall’infanzia all’età adulta hanno contributo con la loro eccezionalità e sensibilità di artisti: sono stati capaci di ascoltare l’America.

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