Stasera in tv torna l’appuntamento con Eduardo 40
“L’arte della commedia”
Campese, capocomico di una compagnia di guitti, si reca da De Caro, neoprefetto di un capoluogo di provincia e gli espone i problemi della compagnia, che ha subito danni materiali alle attrezzature. I due discutono sulla crisi del teatro, sul ruolo dell’attore, sui repertori e sul rapporto tra finzione e realtà, entrando in aperto conflitto. Campese si appropria di una lista di persone che devono essere ricevute e sfida il prefetto: sarà in grado De Caro di distinguere fra le persone reali e i suoi attori travestiti? Dal prefetto si avvicendano le persone che avevano chiesto udienza presentando i loro casi e lui, nuovo del luogo, non riesce a capire se sono reali o se sono attori della compagnia. Nemmeno quando arriva il Maresciallo che dovrebbe arrestare Campese.
L’arte della commedia commedia teatrale in due tempi e un prologo. L’opera fa parte della raccolta Cantata dei giorni dispari, la quale contiene le commedie che sono state scritte a partire dall’immediato dopoguerra. I “giorni dispari” (in un detto napoletano) sono quelli difficili in cui si scoprono le violenze della guerra (Napoli milionaria), gli inganni della miseria (Questi fantasmi!), le cause della prostituzione (Filumena Marturano). Questi temi si arricchiscono via via di molte inquietudini del vivere quotidiano e del vivere nella società: dall’incomprensione tra parenti (Le voci di dentro, Bene mio e core mio, Mia famiglia e Sabato, domenica e lunedì) alle storture della giustizia (De Pretore Vincenzo), sino alla censura della cultura denunciata ne L’arte della commedia.