Stasera in tv torna l’appuntamento con Documentari d’autore
“Suole di vento. Storie di Goffredo Fofi”
Tutte le mattine, da ben più di mezzo secolo, Goffredo Fofi si alza a ore antelucane e scrive uno o due articoli. Fino a che era possibile pestava le dita sulle Olivetti elettroniche, poi si è dovuto rassegnare al più silenzioso PC. Impossibile provare a ricostruire una bibliografia davanti a una produzione sterminata. L’ultimo tentativo lo aveva fatto, in occasione dei 60 anni del nostro, Giuseppe Fonseca, ma è passato un quarto di secolo e il ritmo non accenna a diminuire. Due libri usciti da poco invitano a fare un bilancio sul suo ruolo nella cultura e nella società italiana: Caro agli dèi (E/O), una serie di ritratti di amici e sodali morti in genere giovani, e Sono nato scemo, morirò cretino. Scritti 1956-2021(Minimum Fax), una ricca antologia curata dallo studioso di cinema, amico e allievo, Emiliano Morreale.
Il punto è che Fofi, se da un lato ha le carte in regola per essere considerato un “grande vecchio” che ha col tempo tentato di diventare saggio, dall’altro ha nell’impazienza e nella curiosità le caratteristiche che meglio lo definiscono. Un impeto giovanile che ancora lo muove alla ricerca di libri, film, spettacoli teatrali, graphic novel e molto altro, ma soprattutto persone che vale la pena conoscere e far conoscere. In lui, a differenza della quasi totalità degli uomini di cultura, non c’è distanza tra libro e vita.