È il dicembre del 1976, quando a Santiago del Cile si gioca la finale tra l’Italia e i padroni di casa. Una vicenda sportiva, ma molto tormentata sotto il profilo politico: non era scontato andare a giocare in un Paese governato al tempo da una feroce dittatura, quella di Pinochet. Il mondo politico si astenne dal prendere posizione, lasciando la decisione alla Federazione Italiana Tennis che, non senza esitazioni e polemiche, decise che la finale si sarebbe giocata. “Una squadra”, di Domenico Procacci, scritto da Domenico Procacci, Sandro Veronesi, Lucio Biancatelli, Giogiò Franchini – in onda sabato 16 novembre alle 23.00 su Rai Storia per “Documentari d’autore” – è un documentario destinato non solo agli appassionati di tennis, considerando, fra l’altro, la spiccata umanità dei protagonisti che sono stati tutti coinvolti: “Se uno soltanto di loro mi avesse detto di no non avrei fatto niente” – spiega Procacci, che è riuscito a comporre le interviste realizzate nel 2021 con il materiale dell’epoca. La stagione del 1976 della Davis italiana, oltre a essere un piccolo monumento mitologico del tennis e dello sport italiano, contiene risate e musi lunghi, scherzi e dispetti, litigi e riconciliazioni, dramma e commedia. Docufilm prodotto Fandango, Sky, Luce Cinecittà.
I tennisti, tutti con infanzie diverse alle spalle, ripercorrono l’inizio della loro passione per il tennis. Zugarelli ha un momento di crisi superata grazie al supporto di Belardinelli e raggiunge la finale degli internazionali di Roma del ‘77.
Nel periodo che precede la finale di coppa Davis del ‘76 a Santiago, il diplomatico De Vergottini riesce a ottenere la liberazione di alcuni prigionieri politici grazie alla partecipazione degli italiani alla finale. Il regime accoglie gli italiani con tutti gli onori, nascondendo il suo lato violento. La squadra si prepara alla finale e dopo anni si fa luce sulla questione delle “magliette rosse”.