Stasera in tv torna l’appuntamento con Divini devoti
Gli Agostiniani a Santa Maria del Popolo e a Sant’Agostino
Le chiese di Santa Maria del Popolo e di Sant’Agostino, a Roma, la figura storica del Santo e l’enorme significato del suo pensiero filosofico e teologico: due luoghi e un personaggio al centro di “Divini devoti”, con Claudio Strinati, in onda martedì 28 novembre alle 20.25 su Rai 5. Ospite dalla puntata, il giornalista Andrea Purgatori.
L’attenzione è rivolta, in particolare, ad alcuni dipinti dell’età barocca, in particolare uno di Giovanni Lanfranco, che illustra in modo suggestivo l’essenza del pensiero agostiniano, ma un’ampia parte ruota intorno alla figura del Caravaggio, presente in entrambe le chiese, con un tentativo di analisi anche dei rapporti tra il Caravaggio e Annibale Carracci, il pittore bolognese che fu il suo grande competitore.
Quando all’età di diciassette anni Agostino giunse a Cartagine, verso la fine del 370, ogni situazione che gli capitava lo portava a deviare sempre di più dall’antico corso della sua vita: le molte seduzioni della grande città che era ancora per metà pagana, la licenziosità degli altri studenti, i teatri, l’ebbrezza del suo successo letterario e uno smisurato desiderio di essere sempre il primo, anche nel peccato. In questa città, appassionandosi di filosofia, iniziò a studiare la maggior parte dei testi principali della cultura ellenistico-latina. Dotato di un forte senso critico e animato da un desiderio bramoso di verità, passò gli anni della sua gioventù nella ricerca insaziabile del senso della vita. Non molto tempo dopo essere giunto a Cartagine, però, Agostino fu costretto a confessare a sua madre di avere una relazione con una donna, che gli aveva dato un figlio, Adeodato (372), e con la quale visse in concubinato per quindici anni. Si separarono nel 386, quando ella lo lasciò a Milano per recarsi in Numidia. Agostino non ne riporta il nome in alcun testo.
Imperdibile.