Stasera in tv torna l'appuntamento con Divini devoti
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Divini devoti

I Benedettini a Subiaco

Stasera in tv torna l'appuntamento con Divini devoti

L’Abbazia di Santa Scolastica e il cosiddetto Sacro Speco (nonché l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata) sono gli ambienti protagonisti di “Divini devoti“, con il professor Claudio Strinati, in onda venerdì 1° marzo alle 20.20 su Rai 5. È l’insediamento benedettino originario, quello di Subiaco, insieme all’Abbazia di Montecassino. Molta attenzione è dedicata alla ricostruzione della figura storica, politica e religiosa di San Benedetto da Norcia. Una lunga sequenza illustra, inoltre, alcuni degli affreschi contenuti nel Sacro Speco fino ad arrivare alla grotta dove San Benedetto visse gli anni giovanili e dove elaborò il suo pensiero. Grande importanza è data alla storia del libro strettamente connesso ai Benedettini. Importante, soprattutto, la biblioteca dell’Abbazia di San Nilo che permette di ripercorrere brevemente le tappe cruciali del rapporto tra i Benedettini e il libro, manoscritto e a stampa.

I monaci del Monastero esarchico, formanti la Congregazione d’Italia dei monaci basiliani (O.S.B.I.), sono provenienti maggiormente dalle comunità italo-albanesi e praticano liturgia e tradizione secondo il rito bizantino. Attualmente l’Abbazia di Grottaferrata è l’ultimo dei numerosi monasteri bizantini che nel Medioevo erano diffusi in tutta l’Italia meridionale e nella stessa capitale romana. Costituisce inoltre un unicum in quanto, fondato cinquanta anni prima dello scisma che portò alla separazione delle Chiese di Roma e Costantinopoli, è sempre stato in comunione con il Vescovo di Roma, pur conservando il rito bizantino-greco e la tradizione monastica orientale delle origini.

È stata fondata nel 1004 da san Nilo da Rossano a cui è dedicata, cinquant’anni prima dello scisma fra la Chiesa cattolica e ortodossa.

L’abate Nilo, nato nella Calabria bizantina e quindi greco di origine e anche di rito, fondatore di vari monasteri, decise di fondare un monastero sui colli di Tuscolo, sui ruderi di una grande villa romana, dove secondo la tradizione gli era apparsa la Madonna.

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