Nell’immediato dopoguerra, Mara, una giovane contadina toscana, si innamora di un ex partigiano, Bube, che purtroppo si è macchiato di un omicidio politico ed è costretto alla latitanza. È la storia raccontata dal film “
La ragazza di Bube”, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Cassola, in onda sabato 16 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Cinema Italia”. Luigi Comencini porta sullo schermo le tante difficoltà del dopoguerra italiano, a cominciare da quelle legate al reinserimento di chi ha combattuto per la libertà e ora vive la quotidianità come una sconfitta degli ideali in cui ha creduto. Nel cast George Chakiris e Claudia Cardinale, per la prima volta con la sua vera voce, Grolla d’oro nel 1964 e Nastro d’argento nel 1965 come migliore attrice. David di Donatello e Nastro d’argento a Franco Cristaldi come miglior produttore.
La produzione del film fu male accolta da Renato Ciandri e sua moglie Nada Giorgi; se l’identificazione dei due con i protagonisti del romanzo nacque in seguito alla sua pubblicazione a causa della stampa – accostamento sempre respinto dalla coppia – e limitato a una ristretta cerchia culturale, il film fu prodotto e diffuso già con l’identificazione dei personaggi con i ricorrenti, oltre ad avere una circolazione ben più ampia. Il pretore di Firenze Fernando Sergio accolse l’istanza dei coniugi di impedire l’anteprima del film, prevista il 23 gennaio 1964, a titolo cautelativo, in base all’articolo 700 del codice di procedura civile che riguarda la tutela del diritto della personalità.
Comencini si disse sorpreso della decisione affermando che il film «non ha niente a che fare con i signori Ciandri. Ho rifiutato dall’inizio di andare a conoscerli proprio per poter fare una storia di fantasia, senza che ci fosse il minimo sospetto di cronaca», ribadendo che «i personaggi del film sono trattati con affetto e accorata comprensione.