Stasera in tv torna l’appuntamento con Cinema Italia

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“Omicron”

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Sulla riva del Po viene ritrovato il corpo di un operaio, Trabucco, che tutti ritengono morto. Invece, è soltanto bloccato in tutti i suoi organi da Omicron, un abitante invisibile del pianeta Ultra, i cui abitanti intendono invadere la Terra. Una storia tra fantascienza e satira che Ugo Gregoretti firma nel film “Omicron”, con Renato Salvatori, in onda sabato 13 luglio alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Cinema Italia”.
Prima di essere sottoposto all’autopsia Trabucco-Omicron riesce a far funzionare i muscoli, gli occhi, le orecchie, le ghiandole lacrimali e la respirazione. Non è ancora capace di decifrare il linguaggio umano, perché non è ancora riuscito a risvegliare la conoscenza, ma intanto per le straordinarie capacità automatiche viene riassunto nella fabbrica in cui lavorava. Tenta di usare violenza a una servetta, Lucia, scopre il luogo dove si riuniscono dei sovversivi e indirettamente denuncia i loro nomi. Ma quando si accorge di amare Lucia comincia a ritrovare la coscienza: ora Omicron vorrebbe ritornarsene al suo pianeta, ma non lo può fare finché Trabucco non viene ucciso mentre esorta gli operai a scioperare. Ormai l’invasione della terra è cominciata.

Gregoretti, arguto, ironico osservatore di costume in televisione (da Controfagotto, 1961, a Il Circolo Pickwick, 1968, dalle serie parodistiche Romanzo popolare italiano, 1975, e Uova fatali, 1977, all’omaggio a Zavattini scrittore, 1982, e all’inchiesta Sottotraccia, 1991, dedicata all’Italia “minore” e seminascosta), ha dato tra l’altro al cinema I nuovi angeli (1962), film-inchiesta sui giovani, l’apologo fantascientifico Omicron (1963), due documentari (Apollon – Una fabbrica occupata, 1969; Il contratto, 1971) e l’autobiografico Maggio musicale(1990).

Ha svolto anche attività di regista teatrale e ha diretto, dal 1985 al 1989, il Teatro Stabile di Torino.

Nel 1998 ha messo in scena Purgatorio 98, una versione rivisitata del Purgatorio di Dante, che contiene elementi di contaminazione come l’uso del dialetto napoletano.

Nel 2006 ha pubblicato la sua autobiografia: Finale aperto.

Appuntamento davvero imperdibile.

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