Stasera in tv torna l’appuntamento con Cinema Italia
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Cinema Italia

Europa ’51

Stasera in tv torna l’appuntamento con Cinema Italia

La storia della moglie di un diplomatico che, scossa per il suicidio del figlio adolescente, decide di dedicare la sua vita ad alleviare le sofferenze del prossimo: una scelta che Roberto Rossellini racconta in “Europa ‘51“, in onda in versione restaurata sabato 13 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Nel cast Ingrid Bergman, Alexander Knox, Ettore Giannini. I costumi del film sono firmati da Fernanda Gattinoni.

Rossellini nacque a Roma l’8 maggio del 1906, figlio del costruttore Angiolo Giuseppe “Beppino” Rossellini, di origini toscane, e della casalinga Elettra Bellan, originaria di Porto Viro (in provincia di Rovigo). Primogenito, trascorse con il fratello Renzo e le sorelle Marcella e Micaela l’adolescenza in ambienti liberali e colti. Visse in via Ludovisi e frequentò il ginnasio al Tasso e poi del Nazareno.

Il padre di Rossellini costruì la prima sala cinematografica di Roma, il Barberini (in pratica, un teatro nel quale si potevano proiettare film), garantendo a Roberto un accesso illimitato; Rossellini iniziò a frequentare il cinema in giovanissima età. Quando suo padre morì, lavorò come montatore, e per un certo periodo sperimentò tutti i lavori accessori legati alla creazione dei film, acquisendo competenza in ogni campo.

Nel 1936 sposò Marcella De Marchis, scenografa e costumista, con la quale collaborò anche dopo la rottura. Da questa unione nacque Romano, morto nel 1946 a 9 anni, poi nel 1941 il figlio Renzo jr.. Nel 1938 Roberto realizzò il suo documentario, Prélude à l’aprés-midi d’un faune. Dopo questa uscita, venne chiamato ad assistere Goffredo Alessandrini nella realizzazione di Luciano Serra pilota, uno dei film italiani di maggior successo della prima metà del XX secolo.

Nel 1940 venne chiamato ad assistere De Robertis in Uomini sul fondo. La sua stretta amicizia con il figlio del Duce e responsabile per il cinema, è stata interpretata come una ragione possibile del perché venne preferito ad altri apprendisti.

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