Stasera in tv torna l'appuntamento con Cinema Italia
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Cinema Italia

“L’albero degli zoccoli”

Stasera in tv torna l'appuntamento con Cinema Italia

Nella campagna del bergamasco di fine Ottocento la vita quotidiana dei contadini e della natura che li circonda si esprime attraverso il lirismo magico della semplicità. È il capolavoro di Ermanno Olmi, interpretato da Luigi Ornaghi e Francesca Moriggi, “L’albero degli zoccoli” in onda sabato 20 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Unanimemente considerato pietra miliare della cinematografia italiana, il film è stato scritto, diretto, montato e prodotto da Ermanno Olmi, un’opera in cui memoria autobiografica e collettiva si fondono e la storia familiare di piccole comunità incontra la Storia d’Italia. Vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 1978, è il più emozionante e appassionato affresco della civiltà contadina del cinema del dopoguerra.

Nel 1959 Olmi debutta sul grande schermo con il lungometraggio Il tempo si è fermato, storia imperniata sull’amicizia fra uno studente e il guardiano di una diga e ambientato nell’isolamento e nella solitudine dell’alta montagna. Già si evidenziano i temi tipici della sua attività cinematografica e dispiegati nella fase del regista maturo, fedele alla propria cifra. Legato alle proprie origini rurali e modeste, privilegia i sentimenti delle persone semplici, il rapporto con la natura, e spesso offre uno sguardo sulla solitudine e sulle sue conseguenze, da qui la scelta di lavorare con attori non professionisti.

Due anni dopo grazie a Il posto (prodotto dalla casa di produzione 22 dicembre, fondata dallo stesso Olmi con un gruppo di amici) ottiene ottime recensioni da parte della critica. Il film ruota intorno alle aspirazioni di due giovani alle prese con il loro primo impiego. La pellicola si aggiudica il premio della critica alla Mostra del cinema di Venezia del 1961. Nel successivo film, I fidanzati (1963) si ritrovano ancora l’attenzione al quotidiano, alle cose semplici della vita, alle vicende del mondo operaio; il tutto intessuto da una vena intimista.

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