Stasera in tv torna l’appuntamento con Binario cinema
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Binario cinema

“Andremo in città”

Stasera in tv torna l’appuntamento con Binario cinema
Jugoslavia. Durante la Seconda Guerra mondiale, la giovane Lenka e Mischa, il suo fratellino cieco, vivono da soli nella casa di famiglia. Sono ebrei per parte di padre, già orfani di madre e con il padre partito per la guerra. Nel mentre, la persecuzione dei gendarmi e dei nazisti nei confronti degli ebrei e degli zingari del loro paese diventa di giorno in giorno sempre più pesante. È “Andremo in città” di Nelo Risi, sceneggiato da Cesare Zavattini e tratto dal libro autobiografico di Edith Bruck, moglie di Risi, proposto per il ciclo “Binario cinema” domenica 26 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Tra gli interpreti Geraldine Chaplin e Nino Castelnuovo.

Laureato in medicina come il fratello Dino, Nelo Risi si dedica alla poesia a partire dal 1941, anno in cui pubblica la sua prima raccolta, Le opere e i giorni. Luciano Anceschi inserisce nell’antologia Linea Lombarda (1952) una serie di componimenti della prima produzione poetica di Risi. Nello stesso periodo affianca all’attività letteraria quella di regista, (l’esordio con il film Andremo in città) realizzando otto film, oltre che un telefilm, cortometraggi, inchieste televisive e diversi documentari, tra i quali l’ultimo, uscito nel 2008 col titolo Possibili rapporti, mostra un dialogo tra lo stesso Risi e il poeta Andrea Zanzotto, allora entrambi ultraottantenni.

Ha sposato la scrittrice di origine ungherese Edith Bruck.

La critica si interessa sin dagli anni Cinquanta dell’opera poetica di Risi. In un articolo del 1957 sul Corriere della Sera, Eugenio Montale scrive che Risi deve aver imparato, più che dalla poesia, da certa recente pittura francese. Cesare Garboli, in un intervento del 1958, parla di una poesia essenzialmente non metaforica; definizione ripresa e ampliata da Giovanni Raboni che, nell’introduzione a Poesie scelte 1943-1975, sottolinea come nella poesia risiana il detto prevale sempre e comunque sul non detto, il nero sul bianco”.

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