Stasera in tv torna l'appuntamento con Binario cinema
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Binario cinema

“Il peccato. Il furore di Michelangelo”

Stasera in tv torna l'appuntamento con Binario cinema

Il genio inquieto di Michelangelo alle prese con due grandi lavori commissionati da mecenati rivali, i Medici e i Della Rovere: lo fa rivivere il regista Andrey Konchalovskiy nel film “Il peccato. Il furore di Michelangelo”, in onda domenica 21 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Un affresco realistico del Rinascimento e un ritratto in carne e ossa di un artista dalle mani sporche e le unghie rotte dal lavoro, ambizioso e scaltro, sempre in bilico tra la grazia divina e la voglia di primeggiare che non si ferma davanti a niente. Nel cast, Alberto Testone, Jakob Diehl, Francesco Gaudiello, Federico Vanni, Glen Blackhall.

Michelangelo fu protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell’arte occidentale, fra cui si annoverano il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi eccezionali dell’ingegno creativo.

Lo studio delle sue opere segnò le generazioni artistiche successive dando un forte impulso alla corrente del manierismo.

Sia il carteggio, sia i libri di Ricordi di Michelangelo fanno continue allusioni ai soldi e alla loro scarsità, tanto che sembrerebbe che l’artista vivesse e fosse morto in assoluta povertà. Basta però consultare l’inventario redatto nella dimora di Macel de’ Corvi all’indomani della sua morte: la parte iniziale del documento sembra confermare la sua povertà, registrando due letti, qualche capo di vestiario, alcuni oggetti di uso quotidiano, un cavallo; ma nella sua camera da letto viene rinvenuto un cofanetto chiuso a chiave che, una volta aperto, dimostra un tesoro in contanti degno di un principe.

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