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La musica di Claudio Ambrosini
Ambrosini, dopo aver studiato al conservatorio di Venezia, ha vinto nel 1985 il Prix de Rome, primo compositore non francese. Successivamente, presso il Centro di sonologia computazionale dell’università di Padova si è occupato di musica elettronica. Nel 1979 ha fondato a Venezia l’Ex novo ensemble e nel 1983 il CIRS, Centro internazionale per la ricerca strumentale. Ha composto lavori vocali, strumentali, elettronici, opere liriche, brani sinfonici e da camera. Tra le sue opere si segnalano: Orfeo l’ennesimo (1984); Anima mundi (1995); Il giudizio universale (1996); Pandora librante (balletto, 1997); Le cahier perdu de Casanova (1998); Big bang circus. Piccola storia dell’universo (2002). Tra le composizioni sinfoniche spiccano Concerto veneziano per pianoforte (1986); Doppio concerto grosso (1987); Labirinto armonico(1995); Pausa irreale (2004); Vademecum(2004). Ha presentato nel 2006 l’opera Il canto della pelle (Sex unlimited) e nel 2007Tocar, concerto per pianoforte e orchestra, e Plurimo (per Emilio Vedova), con cui ha vinto il Leone d’Oro per la Musica alla Biennale di Venezia. Figlio di Anton Giulio Ambrosini, pittore italiano, affiliato al movimento spazialista veneziano, ha studiato Lingue e letterature straniere all’Università degli Studi di Milano, dove si è laureato nel 1972. Ha poi studiato musica elettronica sotto la guida di Alvise Vidolin al Conservatorio di Venezia tra il 1972 e il 1975. In questi anni si cimenta come artista audio-video con la Galleria del Cavallino, producendo opere video sperimentali.
Un appuntamento importante, assolutamente da non perdere.