Le ragioni per cui alcune grandi civiltà del mondo si sono estinte, dalla caduta dell’impero Accadico alla distruzione della leggendaria Sodoma, dall’enigma dei popoli del mare alla città perduta di Heliki, dalla scomparsa dei Maya al cataclisma di Doggerland. Le approfondisce la serie in sei episodi “Apocalissi del passato”, in onda da giovedì 10 ottobre alle 22.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. In ogni
puntata archeologi, antropologi, geologi, climatologi ricostruiscono, con l’aiuto delle tecnologie moderne, le ragioni scientifiche che hanno provocato l’estinzione di alcune civiltà più avanzate del mondo antico. Si comincia tornando a quattromila anni, quando nasce il primo impero della storia. A partire dal 2234 a.C. gli Accadi conquistano e unificano le città-stato sumere della Mesopotamia creando una struttura politica senza precedenti, capace di sfruttare le risorse dell’agricoltura, e dotata di un esercito permanente. Un secolo e mezzo più tardi la civiltà accadica scompare.
L’origine degli Accadi è incerta: la tradizione vuole che provenissero dal deserto arabico, da dove sarebbero giunti in Mesopotamia. Di fatto, la visione di un'”invasione” semitica, con magari Sargon a capeggiarla, è insostenibile: popolazioni semite abitavano la Mesopotamia già nel proto-dinastico e non vi giunsero attraverso migrazioni di massa. Il periodo “sargonico” (o “paleo-accadico”) vede la creazione del primo organismo imperiale mesopotamico. Mai prima dell’Impero di Akkad soldati mesopotamici si erano spinti tanto in là nelle loro conquiste, né mai una sola città aveva avuto un tale potere su un così vasto territorio.
Le fonti testuali dei 150 anni di vita dell’Impero accadico sono molto più abbondanti di quelle del precedente Periodo protodinastico. Sono sopravvissute molte iscrizioni, anche se molte sono copie di epoca paleo-babilonese.
L’impero di Akkad è considerato da molti manuali e dagli studi degli specialisti il primo Impero della storia.