Stasera in tv torna La bussola e la clessidra
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Stasera in tv torna La bussola e la clessidra

La battaglia di Verdun

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Un documentario con immagini d’epoca di grande impatto per raccontare le cause e lo svolgimento di uno dei più sanguinosi scontri della Prima guerra mondiale: la battaglia di Verdun, tra il febbraio e il dicembre del 1916. Lo propone il professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra”, in onda giovedì 3 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Lo speciale ricostruisce quello scontro che è entrato nella mitologia nazionale francese come sinonimo di forza, eroismo, sacrificio e resistenza, ma che fece registrare anche il macabro record della maggior densità di morti per metro quadro.
Questa spaventosa battaglia divenne una sacra leggenda nazionale in Francia, sinonimo di forza, eroismo e sofferenza, i cui effetti e ricordi perdurano ancora oggi; la battaglia coinvolse quasi i tre quarti delle armate francesi, e benché nella storia, e nella stessa prima guerra mondiale, ci siano state battaglie anche più cruente, Verdun detiene probabilmente il non invidiabile primato di campo di battaglia con la maggior densità di morti per metro quadro. Il fatto d’armi che più si avvicina a Verdun fu la battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale, spesso considerata una «Verdun russa», ma mentre a Stalingrado l’esercito tedesco tentò la conquista di una città strategicamente importante, a Verdun lo scopo dell’offensiva di Falkenhayn fu quello di “dissanguare goccia a goccia” l’esercito francese. Nei piani del capo di stato maggiore generale tedesco, l’importanza morale e propagandistica di un attacco a Verdun avrebbe fatto in modo che tutto lo sforzo francese si riversasse nella difesa di un caposaldo ritenuto di primaria importanza per la Francia. Lo scopo era quello di convogliare il maggior numero di truppe nemiche in un solo settore, per poi colpirle con la massima potenza possibile, mediante il violento impiego di artiglieria, in modo da infliggergli il maggior numero di perdite.

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