Stasera in TV: Torna il racconto (sur)reale e satirico di Che succ3de? Su Rai3, con Geppi Cucciari
Dopo lo straordinario successo della prima edizione, Geppi Cucciari riaccende le luci di “Che succ3de?”, il preserale di Rai3 che arreda, diverte e informa, in onda dal lunedì al venerdì dalle 20.20 alle 20.45 a partire dal 27 settembre.
Torna dunque il Paese (sur)reale raccolto in un gigantesco panel tra palco e realtà: 80 italiani collegati, il doppio dello scorso anno, che ogni sera dopo Blob e prima di Un posto al Sole, si lanciano tra le notizie del giorno raccontandosi senza filtro alcuno, fatta eccezione per l’ironia, l’improvvisazione organizzata, talvolta la compassionevole complicità della conduttrice.
A punteggiare il racconto le clip satiriche, i tormentoni preparati o casuali, i sondaggi verissimi eppure incredibili, gli opinionisti celebri che infestano i social, il gigantesco barnum dell’informazione fatto a brandelli con la più totale levità, gli ospiti ricorrenti da dietro l’angolo o dall’altra parte del mondo, le linee Adsl tenute insieme con la colla vinilica e tanta buona volontà. E soprattutto almeno una storia vera per sera, più spesso un paio, per dimostrare che dietro a una grande notizia c’è sempre una persona comune. Chi è la Greta italiana? Che faccia hanno quelli che “li aiutano a casa loro”? Il tizio che porta la cena in bici, da dove fugge? Il commissario alla sanità della Calabria l’avranno poi trovato o il gioco di ruolo è ancora in corso?
E al venerdì, la grande festa di “Che succ3de?”: un vip e una persona comune, graditi ospiti dell’architetta Cucciari, giocano a chi ne sa di più sull’attualità. Mezz’ora di sorprese in cui l’oggetto di gara è lo scibile umano, recente o passato: dall’errore tv a una prova di stiraggio delle camicie, dalla cultura generale al quesito musicale, quest’anno posto in studio da un nuovo e poderoso musicista. Il tutto cercando di coniugare la risata di pancia e il rispetto per i neuroni di chi guarda. Ché, come diceva Mattia Torre, un’altra televisione è possibile. Anche se non è detto sia questa.