Stasera in tv torna Cari amici vicini e lontani
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Stasera in tv torna Cari amici vicini e lontani

Dalla musica colta al teatro di parola

Stasera in tv torna Cari amici vicini e lontani
Arbore gira tra i tavolini dello studio della Dear, scoprendo la pistola giocattolo della sigla di “Onda verde”, incontrando il celebre flautista Severino Gazzelloni per parlare della “musica colta”, le orchestre sinfoniche della Rai, i concerti “Martini & Rossi”, lo studio di Fonologia a Milano e altre esperienze colte, eseguendo una suite di Bach. È il decimo appuntamento con Renzo Arbore e con “Cari amici vicini e lontani” in onda mercoledì 4 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
La puntata resta nell’ambito della musica, con il tenore Ferruccio Tagliavini, all’epoca 81 anni, che canta “Tu ca nun chiagne”. Girando nello studio, Arbore intervista Pippo Baudo sulla sua carriera radiofonica e sui suoi ricordi radiofonici, e canta “Cento di questi giorni” del cantante Aldo Aldi, usata come augurio a chi compiva l’onomastico.
Arbore torna a parlare di musica, quella jazz, fermandosi al tavolino con i critici Livio Cerri, Roberto Nicolosi, Marco Molendini, Rossella Di Buono, Carlo Loffredo, e commenta gli spazi dedicati al jazz con Adriano Mazzoletti, recentemente scomparso, uno dei primi disk jockey della radio e conduttore negli anni ’60 e ’70 de “Il mattiniere”. Lo spazio dedicato al jazz si chiude con l’esibizione dell’astro nascente Bobby Mac Ferrin, che segue due brani che coinvolgono il pubblico in sala e il flautista Severino Gazzelloni.
Dopo la musica, il teatro di parola: Arbore parla di “Via Asiago Tenda”, trasmissione condotta ogni mese da un attore o un’attrice diversi: come saggio, nello studio si danno il destro recitando brevi aforismi nomi importanti quali Gianfranco Dettori, Antonella Lualdi, Nino Castelnuovo, Ivana Monti, Leo Gullotta, Luciana Lanzelotti, Daniele Formica, Sandra Collodel, Lino Capolicchio, Mario Scarretta, Anna Mazzamauro, Nello Riviè, Franco Rosi e Stefano Satta Flores.
La puntata si conclude con un omaggio di Gianni Mazza e dall’orchestra Rai a Kramer.

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