Stasera in tv torna “Bryan Ferry, Don’t Stop The Music”
Un racconto senza filtri
Un documentario dal taglio intimo in cui Bryan Ferry, frontman dei Roxy Music e solista di successo negli anni della maturità, si racconta senza filtri. È “Bryan Ferry, Don’t Stop The Music”, in onda martedì 19 marzo alle 23.20 su Rai 5. La vicenda artistica di Ferry si distingue per la classe cristallina; un artista capace di domare le insidie di un lungo percorso artistico facendo sembrare tutto facile. Dai primi lavori insieme ai Roxy Music, alla carriera solista, questo doc restituisce tutto il sapore delle avventure in smoking dell’ultimo “dandy” della musica britannica.
Prima di intraprendere la carriera musicale, si laurea all’Accademia di belle arti di Newcastle e insegna ceramica. È tra i fondatori dei Roxy Music nel 1971 e la sua carriera da solista, iniziata già durante la collaborazione col gruppo, prosegue anche successivamente. Il suo primo album da solista, These Foolish Things, risale al 1973 ed è una raccolta di cover, tra le quali si distingue il singolo A Hard Rain’s A-Gonna Fall, di Bob Dylan. Negli anni settanta pubblica altri quattro album che riscuotono un buon successo nel Regno Unito.
Soltanto negli anni ottanta Ferry raggiunge lo status di “star” internazionale, con l’album Boys & Girls (1985), che conquista la prima posizione nel Regno Unito e diviene un grande successo in tutta Europa e negli Stati Uniti. Di grande successo sono anche i singoli Slave to Love (1985), Don’t Stop the Dance (1985), Is Your Love Strong Enough?(1986), colonna sonora del film Legend: il brano si distingue per l’assolo alla chitarra di David Gilmour . Altri famosi brani del periodo sono Kiss and Tell (1987) e Limbo (1987). Celebri sono soprattutto i video musicali di Bryan Ferry, che rappresentano molto bene l’estetica degli anni ottanta. Dopo la pubblicazione di Bête Noire (1987) e il relativo gran tour (1988), si prende un lungo periodo di pausa.