Stasera in tv “The Tunnel. Trappola nel buio”
Il ‘disaster-movie’ diretto dal norvegese Pål Øie
Un incidente all’interno di un tunnel nelle gelide montagne norvegesi intrappola nell’oscurità numerose persone che stanno rientrando a casa per Natale. E’ l’inizio di “The Tunnel. Trappola nel buio” (2019), disaster-movie diretto dal norvegese Pål Øie e proposto da Rai 4 sabato 18 novembre alle 21.20. La situazione si complica poiché una tempesta di neve ostacola il sopraggiungere dei soccorsi. Ma non basta: quando una cisterna prende fuoco, in tutta la sua violenza, emerge la vera natura egoistica dell’uomo. Sull’orma di thriller catastrofici come “The Wave” e “The Quake”, che hanno spostato l’attenzione sulle produzioni norvegesi di genere, “The Tunnel” si distingue per la tensione al cardiopalma e un’accurata delineazione dei personaggi, facendo emergere alleanze e conflitti.
Øie, ha ottenuto il successo con il film d’esordio: La foresta misteriosa (Villmark) del 2003. Dal 1997, ha realizzato una serie di cortometraggi. Nel 2013 ha co-diretto con il regista Karl Johan Paulsen un documentario sul pittore norvegese Lars Hertervig, intitolato Lysets vanvidd.
Il cinema catastrofico è un filone cinematografico, utilizzato in film del genere thriller, drammatico, avventuroso, che sviluppa la tematica del disastro o provocato dall’uomo e della relazione con esso, fino a spingersi talvolta alla possibile scomparsa del genere umano sulla Terra. Nell’ambito della fantascienza, il filone catastrofico (o catastrofista) viene fatto rientrare nella fantascienza apocalittica.
Il cinema catastrofico viene fatto risalire all’attività di Feist che nel 1933 diresse La distruzione del mondo (Deluge), film incentrato su un’eclisse solare che porta alla distruzione della civiltà umana.
Il successo internazionale del genere avviene agli inizi degli anni settanta, con l’avvento del catastrofismo moderno e l’uscita nelle sale di Airport, diretto da George Seaton. Successi quali L’avventura del Poseidon e L’inferno di cristallo consolidano in quegli anni il genere, che troverà a partire dagli anni novanta, con l’avvento della computer grafica, nuove espressioni visive.