Stasera in TV: Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata "Paralup" Stasera in TV: Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata "Paralup"
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Stasera in TV: Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata “Paralup”

Stasera in TV: Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata "Paralup" Stasera in TV: Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata "Paralup"Che responsabilità ha un pittore che guarda la realtà che lo circonda? Questa la domanda che accompagna tutta l’opera di José Garcia Ortega, incarcerato e torturato dal regime franchista e vissuto da esule per tutta la vita. Parte da qui, con Carla Oppo, il viaggio dei quattro giovani storici per “Telemaco” in onda martedì 8 agosto alle 22.10 su Rai Storia. La storia di Ortega si con intreccia quella di Bosco, un piccolo borgo raso al suolo dai Borbone nel 1820 per aver giocato un ruolo da protagonista nei moti cilentani. In questa vicenda Ortega si rispecchia, riconosce qualcosa di sé e trasforma tutto in arte, nelle opere custodite nella casa in cui ha vissuto e in un piccolo museo, opere che mettono al centro l’uomo e la sua lotta per la libertà.

Dal piccolo borgo a una vasta area di campagna disabitata in provincia di Roma agli inizi del ‘900: Pietro Sorace racconta come l’imprenditore Parodi Delfino abbia dato vita ad un polo industriale all’avanguardia, specializzato nella produzione bellica. Intorno alla fabbrica, alla quale arrivano operai da tutta Italia, si sviluppa un progetto urbanistico e sociale voluto dal grande architetto Riccardo Morandi. Ma nel 1938 un tragico evento scuote l’intera comunità: l’esplosione nel reparto tritolo della fabbrica causa la morte di 60 operai. Pur rimanendo nell’ambito industriale, Emanuela Lucchetti si posta a sud, tornando al 1836, quando per volere di Ferdinando II di Borbone, viene realizzata la prima linea ferroviaria italiana: la Portici-Napoli. Quattro anni più tardi, a Pietrarsa, vengono costruiti stabilimenti e officine per la fabbricazione di treni, rotaie e materiale rotabile. È il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le locomotive.

Si chiude con l’affascinante storia della borgata “Paralup”, in occitano “al riparo dai lupi”, con Charlotte Marincola: un pugno di baite tra le montagne della valle Stura, in provincia di Cuneo. Qui nel corso della Seconda guerra mondiale trovano rifugio centinaia di partigiani in fuga dalla violenza nazifascista. Una storia di Resistenza che ha per protagonisti soprattutto giovani. Tra loro Nuto Revelli. Nasce un laboratorio di democrazia e libertà che ancora oggi produce idee e cultura.

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