Stasera in TV: “Su Rai Storia le “Cronache di Hitler””. Dal 1938 al 1945
Adolf Hitler predispone personalmente un programma di eutanasia: se da un lato l’uccisione dei malati mentali doveva essere rallentata a causa delle pressioni esercitate dalla Chiesa, la cui resistenza a determinate azioni di massa era stata sottovalutata dal Führer, dall’altro lo sterminio degli ebrei aumentò esponenzialmente, mentre i prigionieri russi venivano uccisi direttamente, abusati, oppure lasciati morire di fame.
Tali crimini erano noti ai tedeschi, che però si rifiutavano di riconoscerne l’effettiva esistenza. Intanto le decisioni militari di Hitler erano sempre più disastrose: le sconfitte erano in aumento, così come la disgregazione dei fronti tedeschi.
“Cronache di Hitler”, in onda stasera alle 22.10 su Rai Storia, si sofferma sugli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, anni che vedranno la caduta del Führer. Dopo Stalingrado, infatti, la leadership militare prende consapevolezza del fatto che la guerra è persa. Gli Alleati in Occidente sconfiggono le truppe tedesche in Italia e in Africa mentre i russi si occupano dell’esercito tedesco sul fronte orientale.
Persino dopo il D-Day, Adolf Hitler rifiuta l’idea di arrendersi, e il popolo tedesco continua a credere nel suo leader, in attesa del miracoloso colpo di scena promesso. Solo quando i Russi arrivano a 500 metri dal bunker di Reichskanzlei, Hitler comprende che avrebbe dovuto accettare la totale sconfitta.