Stasera in TV: Su Rai Storia (canale 54) "Italia. Viaggio nella bellezza" - Il patrimonio in divisa da guerra Stasera in TV: Su Rai Storia (canale 54) "Italia. Viaggio nella bellezza" - Il patrimonio in divisa da guerra
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Stasera in TV: Su Rai Storia (canale 54) “Italia. Viaggio nella bellezza” – Il patrimonio in divisa da guerra

Stasera in TV: Su Rai Storia (canale 54) "Italia. Viaggio nella bellezza" - Il patrimonio in divisa da guerra Stasera in TV: Su Rai Storia (canale 54) "Italia. Viaggio nella bellezza" - Il patrimonio in divisa da guerra Nei 41 mesi in cui è stata coinvolta nella Prima Guerra Mondiale, dal maggio 1915 al novembre 1918, l’Italia non solo ha condiviso con il resto d’Europa gli scenari dolorosi e catastrofici di quel conflitto, ma ha anche imparato a considerare la tutela del patrimonio artistico come uno dei fattori fondanti della nazione. È proprio l’emergenza bellica insieme al timore delle armi a imporre un’accelerazione operativa fortissima al nuovo assetto statale della tutela. Per la prima volta, ci si rende conto che occorre dotarsi di un piano centralizzato per la difesa delle opere d’arte. “Il patrimonio in divisa da guerra” di Maura Calefati, Lucrezia Lo Bianco, con la regia di Stefano Lorenzi, per la serie “Italia: viaggio nella bellezza” – in onda lunedì 11 gennaio alle 22.10 su Rai Storia – racconta come l’Italia in guerra si sia preoccupata di mettere in sicurezza il suo patrimonio artistico e architettonico. Lungo la linea del fronte parte dunque una campagna di tutela che durerà fino alla fine della guerra e che vedrà protagoniste le città d’arte più a rischio, come Venezia, Padova, Treviso, ma anche le opere conservate nelle chiese di campagna, nei paesini, nelle case private. Grande protagonista di questa vicenda, è il critico d’arte giornalista Ugo Ojetti. È lui l’intellettuale che più di ogni altro si spende per raccontare agli italiani l’enorme lavoro di pianificazione, catalogazione, messa in sicurezza del patrimonio. Questo episodio di “Italia: viaggio nella bellezza”, offre una soggettiva quasi sconosciuta della Prima Guerra Mondiale e della storia artistica del nostro Paese.

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