Stasera in TV: “Storia del PCI 1921-1944”. Su Rai Storia a 100 anni dalla sua fondazione
La storia del Partito comunista d’Italia dalla sua fondazione, il 21 gennaio 1921, alla svolta di Salerno, nell’aprile del 1944. La ricostruisce il doc “Storia del PCI 1921-1944” di Clemente Volpini, per la regia di Matteo Bardelli, in onda in prima visione mercoledì 20 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. Una vicenda che affonda le sue radici nel caos del dopoguerra: dal diffondersi del mito bolscevico all’occupazione delle fabbriche nel cosiddetto biennio rosso, fino alla resa dei conti all’interno del Partito socialista italiano consumata durante il XVII congresso del Psi. Il congresso si apre a Livorno il 15 gennaio 1921: in ballo c’è l’espulsione dei riformisti richiesta dall’Internazionale comunista, ma il gruppo dirigente si oppone. Per l’estrema sinistra di Gramsci e Bordiga è giunta l’ora delle grandi decisioni. Il 21 gennaio 1921 nasce ufficialmente il Partito comunista d’Italia. Segretario è Amadeo Bordiga che in un’intervista di repertorio racconta: “E allora noi decidemmo di uscire, abbandonammo la sala del Teatro Goldoni, dove si teneva il congresso socialista e raggiungemmo il vicino teatro San Marco di Livorno e proprio io lessi la dichiarazione che tutti coloro che avevano votato per la tesi comunista abbandonarono la sala e andarono a costituire l’altro partito”.
Per il nuovo partito comincia un lungo e appassionante viaggio: l’avvento del fascismo, i rapporti con l’Unione Sovietica di Stalin, le tensioni tra Togliatti e Gramsci. E poi gli anni della clandestinità con le dure condanne inflitte ai militanti comunisti dal Tribunale speciale per la difesa dello stato. “Sono stata arrestata il 10 luglio del 1930 e sono stata processata nei primi giorni del novembre dello stesso anno”, dice in un’intervista di repertorio Camilla Ravera, tra i fondatori del Partito comunista: “Il fatto che io fossi così calma, serena, abbastanza tranquilla derivava da questo: che da anni noi eravamo preparati a questa eventualità, sapevamo con esattezza che potevamo da un momento all’altro essere arrestati e che avremmo avuto una lunga condanna”.
Il racconto termina con la guerra civile spagnola, il trauma del patto Ribbentrop-Molotov, il secondo conflitto mondiale, la Resistenza fino alla svolta di Salerno e alla nascita del “partito nuovo”.
Il documentario è arricchito da filmati di repertorio, testimonianze d’archivio (Amadeo Bordiga, Pietro Nenni, Sandro Pertini, Camilla Ravera, Umberto Terracini etc.) e dall’analisi storica di Mauro Canali, Silvio Pons, Giuseppe Vacca e Albertina Vittoria.