Stasera in TV: “Speciale Tg1 racconta lo “Tsunami Covid””. Su Rai1 i molti risvolti dell’emergenza virus nel mondo
Cosa ha significato per il mondo il Covid 19, quali cambiamenti ha generato a livello globale? Dalla Cina agli Stati Uniti, alla Russia, dall’Europa all’Africa, al Medioriente, come è cambiata la vita, come sono mutati i rapporti sociali? Qual è stato l’impatto su economia, diseguaglianze, divario sociale? E quale resilienza è possibile? E ancora, come si fronteggia il contagio nei vari Paesi? A Speciale Tg1 – in onda stasera alle 23.50 su Rai1 – il racconto corale della Pandemia, un viaggio attraverso le 11 sedi di corrispondenza Rai, per narrare il mondo nell’era del Covid: una fotografia dell’esistente e una riflessione per il futuro.
Dai primi giorni dell’odissea in una Wuhan spettrale, attraverso le parole ‘sfuggite’ alla censura della scrittrice e potessa Fang Fang, testimone dei giorni più bui; alla scioccante attualità della New York epicentro statunitense della pandemia, chiusa prima per il virus e poi per il coprifuoco dovuto alla rivolta contro le brutalità della polizia sui neri.
Dal sistema sanitario israeliano che, con telemedicina e tracciamento dati, ha tenuto sotto controllo la prima ondata del virus, ai territori palestinesi, al di là dei check point, dove pure l’epidemia è stata contenuta.
Dall’Africa, a Nairobi e al Cairo, dove il virus sembra propagarsi più lentamente ma con preoccupanti previsioni dell’OMS, alla Russia che per il crollo delle attività produttive registra un aumento di oltre 2 milioni di disoccupati.
E l’Europa. Da Bruxelles dove si decidono le strategie per far ripartire l’economia dell’Unione, al Regno Unito, il Paese con il bilancio peggiore per numero di vittime nel continente, alla Francia e alla Germania dove le terapie intensive non sono mai arrivate al limite grazie al buon sistema sanitario.
Fino alla Turchia dove pandemia e shock economico, su un quadro già in difficoltà, sono diventati alibi per dare un altro colpo allo stato di diritto. E all’Egitto con le Piramidi di Giza che si stagliano deserte, mai così prive di turismo a memoria d’uomo.