Stasera in tv “Shuluq. Storie del Medio Oriente”
La via del petrolio
I popoli dell’antichità conoscevano i giacimenti di petrolio superficiali, e li utilizzavano per produrre medicinali (con funzioni lenitive e lassative) e bitume o per alimentare le lampade.
Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio. Già nell’Iliade, Omero narra di un “fuoco perenne” lanciato contro le navi greche. Il “fuoco greco” dei bizantini era un’arma preparata con petrolio, una miscela di olio, zolfo, resina e salnitro, che non poteva essere spenta dall’acqua; questa miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
Il petrolio era conosciuto anche nell’antico Medio Oriente. Marco Polo, nel Milione, parla del petrolio con le seguenti parole:
«Ancor vi dico che in questa Grande Erminia (Armenia) è l’arca di Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante, presso al reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che sono iacopini e nestarini (nestoriani), delli quali diremo inanzi. Di verso tramontana confina con Giorgens (l’attuale Georgia), e in queste confine è una fontana, ove surge tanto olio e in tanta abondanza che 100 navi se ne caricherebboro a la volta. Ma non è buono a mangiare, ma sì da ardere, e buono da rogna e d’altre cose; e per tutta quella contrada non s’arde altr’olio.»
Il petrolio venne introdotto in Occidente soprattutto come medicinale, in seguito all’espansionismo arabo.
Appuntamento davvero imperdibile.