A quasi un mese di distanza dalla scomparsa di Marcella Emiliani, Rai Cultura ripropone “
Shuluq – Storie del Medio Oriente”, in onda da giovedì 6 giugno alle 18.30 su Rai Storia. In questo programma la medio-orientalista presenta una serie di documentari del 1970 prodotti da Folco Quilici. Il primo episodio è “Le frontiere di Allah” e propone una visione d’insieme della comunità musulmana, la umma, che va ben oltre il Medio Oriente, per abbracciare l’Asia, l’Africa e perfino gli Stati Uniti. La serie di Quilici, di cui questa puntata fa parte si chiama Islàm e propone solo alcuni aspetti dei problemi che hanno fatto scaturire le attuali “primavere arabe”. La storia del Medio Oriente non è stata plasmata esclusivamente dalla religione, dall’Islàm, è qualcosa di molto più complesso e composito; ed e proprio questa complessità che la trasmissione si propone di rivelare. Perché Shuluq? Perché il vento di scirocco che crea le tempeste di sabbia nel deserto, per analogia, ci riporta alle convulse vicende che stanno trasformando i paesi in cui lo shuluq nasce: il Medio Oriente, dal Marocco via via verso Est fino all’Afghanistan.
Il programma, introdotto dalla storica Marcella Emiliani, presenta un ciclo di documentari dedicati del Medio Oriente tratti dalle Rai Teche e da produzioni internazionali.
Il nome della trasmissione deriva dal termine arabo shuluq che vuole significare “scirocco”.
Le ambientazioni di Shuluq sono il campo rifugiati di Calais, di Idomeni in Grecia, le prigioni libiche, il Mar Mediterraneo, i centri d’accoglienza della Sicilia e la metropoli di Parigi dove Aziz cerca di realizzarsi.
Shuluq è il nome arabo del vento Scirocco che attraversa il deserto del Sahara, il Mediterraneo arrivando fino alle coste dell’Europa. Metafora del viaggio di Aziz e di molti giovani migranti africani che rischiano la vita per cercare un futuro migliore in Europa.