Stasera in TV: Sabato classica, "Inventare il tempo" Stasera in TV: Sabato classica, "Inventare il tempo"
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Stasera in TV: Sabato classica, “Inventare il tempo”

La sera del 15 gennaio 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, il compositore Olivier Messiaen esegue per la prima volta una composizione da camera realizzata nei giorni della prigionia.Stasera in TV: Sabato classica, "Inventare il tempo" Stasera in TV: Sabato classica, "Inventare il tempo"

Quella notte, nel gelo della baracca di un Lager, nasce un capolavoro che scalda il cuore, il celebre “Quatuor pour la fin du temps” oggi considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica. L’opera ricorda come gli uomini siano capaci di toccare tutti gli estremi e come, anche al culmine dell’orrore, possano nascere la speranza e l’amore, affidati qui alla potenza della musica.

Una vicenda ricostruita da  “Inventare il tempo”, condotto dal giornalista e storico della musica Sandro Cappelletto, in onda stasera alle 18.55 su Rai5. La puntata propone il “Quatuor pour la fin du temps” di Messiaen, eseguito presso il Goethe Institut di Roma da Monaldo Braconi, pianoforte; Eleonora Elisa Papandrea, violino; Gabriele Geminiani, violoncello; Alessandro Carbonare, clarinetto.

A seguire alle 19.50, un’altra puntata del programma propone i “Madrigali” di Gesualdo da Venosa, con l’Ensemble De Labyrintho (Walter Testolin, direttore). Carlo Gesualdo, principe di Venosa fu un nobile, un artista, un nipote di cardinali e papi, un assassino, colpevole di un doppio delitto: uccise la moglie e l’amante di lei. Un gran caso di cronaca nera, nella Napoli di fine Cinquecento.

Stravinskij per primo ne comprende l’unicità come compositore: “Gesualdo è un musicista senza padri e senza figli, un pianeta senza satelliti nella storia della musica”. Il contrasto violento di luci e ombre, la tensione che mai si appaga, l’armonia dalla quale emerge un canto lancinante, invasivo: per capire la musica di Gesualdo, bisogna osservare i quadri di Caravaggio, suo perfetto contemporaneo.

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