Stasera in tv “Roberto Rossellini. I capolavori restaurati”
Omaggio al padre del Neorealismo
Da un capolavoro assoluto come “Roma città aperta” al documentario-intervista a Salvador Allende, passando per pietre miliari del cinema italiano come “Paisà” o “Germania anno zero”: è un omaggio a Roberto Rossellini, padre del Neorealismo insieme a De Sica e Visconti, e ai suoi capolavori, il ciclo “Roberto Rossellini. I capolavori restaurati”, in onda da sabato 2 marzo alle 21.10 su Rai Storia e tutti disponibili su RaiPlay. In tutto, tredici film firmati dal Maestro, nelle loro versioni restaurate dalle principali cineteche italiane che restituiscono alla fotografia e al sonoro delle opere la bellezza originale.
Si comincia con “Roma città aperta” del 1945 interpretato da Anna Magnani e Aldo Fabrizi per proseguire, il 9 marzo, con “Paisà”, film a episodi del 1946. Sabato 16 marzo è la volta di “Germania anno zero” del 1948, mentre sabato 23 marzo va in onda “L’amore” che valse ad Anna Magnani un nastro d’Argento, e il 30 marzo, “Stromboli terra di dio”, del 1950, il primo film del regista con Ingrid Bergman.
Seguono “La macchina ammazzacattivi” (1961), il 6 aprile; sabato 13 aprile “Europa ‘51” (1952) il 13 aprile; “Viaggio in Italia” (1953) e “Napoli ‘43” (1953-54), episodio estrapolato dal film “Amori di mezzo secolo” restaurato dalla Cineteca di Bologna, il 20 aprile. E ancora, “La paura” del 1954, il 27 aprile; e il film documentario “India” del 1959, il 4 maggio; Si chiude con un doppio appuntamento, l’11 maggio: in prima serata “Il generale Della Rovere (1959) e, seguire, il documentario intervista a Salvador Allende per il ciclo “Documentari d’autore”.
Roberto Rossellini, padre del Neorealismo insieme a De Sica e Visconti, è stato uno dei registi italiani tra i più apprezzati e conosciuti a livello internazionale. I suoi film, che hanno profondamente rinnovato il linguaggio cinematografico rendendolo moderno, hanno contribuito a far conoscere il nostro cinema nel mondo e sono stati un punto di riferimento imprescindibile per i grandi cineasti delle generazioni successive.