Stasera in tv "Richard Wagner. Una sinfonia ritrovata"
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Stasera in tv “Richard Wagner. Una sinfonia ritrovata”

Bellissimo documentario

Stasera in tv "Richard Wagner. Una sinfonia ritrovata" La storia della Sinfonia in Do, lavoro giovanile di Wagner ritenuto smarrito e poi ritrovato: la racconta lo speciale di Gianni Di Capua “Richard Wagner. Diario veneziano della sinfonia ritrovata”, in onda venerdì 10 novembre alle 19.20 su Rai 5. Il programma – che ne propone anche l’esecuzione nelle sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia – indaga anche sul rapporto del compositore tedesco con la città lagunare.

Wagner è riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca e, in particolare, come il massimo esponenti del romanticismo. Wagner è soprattutto noto per la riforma del teatro musicale. Diversamente dalla maggioranza degli altri compositori di opera lirica, Wagner, autodidatta, scrisse sempre da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori. Le composizioni di Wagner, in particolare quelle del suo ultimo periodo, sono rilevanti per la tessitura contrappuntistica, il ricco cromatismo, le armonie, l’orchestrazione e per l’uso della tecnica del Leitmotiv: temi musicali associati a persone, luoghi o sentimenti. Inoltre fu il precursore del linguaggio musicale moderno: l’esasperato cromatismo del Tristano avrà infatti un effetto fondamentale nello sviluppo della musica classica. Egli trasformò il pensiero musicale attraverso la sua idea di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale), sintesi delle arti poetiche, visive, musicali e drammatiche. Questo concetto trova la sua realizzazione nel Festspielhaus di Bayreuth, il teatro da lui costruito per la rappresentazione dei suoi drammi, dove tuttora si svolge il Festival di Bayreuth, dedicato al compositore di Lipsia.

La sua arte rivoluzionaria, su cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della mitologia norrena, germanica e dei poemi cavallereschi, nonché quelle della filosofia di Schopenhauer, e da quello musicale influssi dell’intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in “wagneriani” (Richard Strauss, Anton Bruckner e Gustav Mahler) e “antiwagneriani”.

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