Stasera in TV: Riccardo Muti protagonista del Servizio Pubblico – Da giovedì 29 ottobre su Rai5 la serie “Prove e Concerto”
Il Maestro Riccardo Muti sarà protagonista di quattro appuntamenti che da giovedì 29 ottobre in prima serata su Rai5 sveleranno i segreti e l’architettura di alcuni capolavori della musica colta, alternando tecnica e aneddoti. In programma, nella prima puntata, le prove e il concerto della Sinfonia Haffner di Mozart. “Desidero ringraziare Rai5 per la diffusione di programmi culturali di cui, specialmente in questo drammatico periodo, noi sentiamo il bisogno per l’arricchimento della nostra mente e del nostro spirito – ha dichiarato il Maestro Muti – Le prove e i concerti programmati nelle prossime settimane con i giovani e valorosi musicisti dell’Orchestra Cherubini e con la partecipazione di uno dei più grandi strumentisti, David McGill, per molti anni primo fagotto e solista della grande Orchestra Sinfonica di Chicago, forniranno al pubblico l’occasione di ascoltare la divina musica di Mozart e la singolare Fantasia di Francesco Cappa sui temi dell’opera “Il trovatore” di Giuseppe Verdi. Questa composizione di Francesco Cappa del 1854, il cui manoscritto giace nella Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, non solo dimostra la grande popolarità delle opere di Verdi nell’Ottocento, ma anche il grande contributo dei compositori napoletani alla tecnica e alla diffusione degli strumenti a fiato.”
“Sono grata al Maestro Riccardo Muti – dice Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura – per aver ancora una volta voluto condividere con noi e con il pubblico la sua straordinaria passione e fornire gli strumenti per “entrare” nella bellezza della musica. Una presenza tanto più significativa che ci consente di far risuonare la musica in un periodo difficile e di ribadire il nostro impegno di vicinanza concreta alle istituzioni musicali e teatrali del nostro Paese, alle quali – come già in primavera – daremo tutto il nostro sostegno proponendo il meglio della loro programmazione: un modo di farli sentire vicini al loro pubblico e sottolineare l’importanza del loro lavoro per la cultura del Paese”.