Stasera in TV: "Report", olimpiadi Invernali, quote latte e studenti disabili Stasera in TV: "Report", i rider metropolitani, gli affari illegali del calcio e le app e i selfie

Stasera in TV: “Report”, olimpiadi Invernali, quote latte e studenti disabili

Nuovo appuntamento con “Report” stasera alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay e le sue inchieste proposte da Sigfrido Ranucci.Stasera in TV: "Report", olimpiadi Invernali, quote latte e studenti disabili Stasera in TV: "Report", i rider metropolitani, gli affari illegali del calcio e le app e i selfie

Nel primo servizio dal titolo I Tedofori, lo scorso 24 giugno il sogno olimpico è diventato realtà, le Olimpiadi invernali del 2026 sono state assegnate alla coppia vincente Milano-Cortina, che ha sbaragliato la Svezia grazie al suo dossier di candidatura. Quelle di Milano-Cortina promettono infatti di essere delle Olimpiadi low cost, in grado di portare enormi benefici sul territorio. Si prevedono 400 milioni di euro di investimenti per realizzare gli impianti e i villaggi olimpici, 1 miliardo e 400 milioni di euro per l’organizzazione dell’evento sportivo, e un indotto superiore ai 2 miliardi. Ma possiamo fidarci di queste previsioni? Quali sono gli obblighi richiesti all’Italia dal Comitato Olimpico Internazionale? Se i conti alla fine non dovessero tornare chi paga?

A seguire una inchiesta intitolata Latte versato, in cui dopo oltre trent’anni la magistratura inchioda la politica alle proprie responsabilità sulle quote latte. Ma la musica, in uno dei settori chiave dell’economia del nostro paese, non è cambiata. Chi e perché ha messo un segreto sulle aziende italiane produttrici di formaggio che utilizzano latte straniero? Report entra in possesso in eclusiva della lista secretata per anni dal ministero della Salute. Dalle mozzarelle, alle dop, ai formaggi “similari”: vecchie e nuove incognite affliggono allevatori e produttori. L’etichetta indica sempre l’origine del latte, ma quanti formaggi proposti sul mercato come italiani, sono realmente prodotti con materia prima del nostro paese?

E infine il servizio dal titolo Senza sostegno, in cui secondo l’Istat, gli studenti affetti da disabilità sono 270 mila: il 3,1% degli iscritti nelle scuole italiane. Ad accompagnarli nel percorso formativo c’è l’insegnante di sostegno, una figura necessaria a garantire l’inclusione scolastica. Ma i docenti di ruolo sono solo 100 mila e non bastano a coprire le esigenze. Così, a settembre le classi sono scoperte e le famiglie sono obbligate a rivolgersi ai giudici: è il Tar a raddrizzare la situazione, costringendo il ministero a provvedere. Il Miur con una deroga nomina d’urgenza oltre 60 mila supplenti. Ma il diritto all’istruzione viene così garantito? E questo sistema emergenziale quanto pesa sulle casse dello Stato?

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