Stasera in TV: Rai Cultura ricorda Ciriaco De Mita. "L'Italia della Repubblica"
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Stasera in TV: Rai Cultura ricorda Ciriaco De Mita. “L’Italia della Repubblica”

Stasera in TV: Rai Cultura ricorda Ciriaco De Mita. "L'Italia della Repubblica"
LItalia della Repubblica

“Credo di essere stato molto fortunato. Sono nato quando c’era il fascismo, ma ero bambino. Poi, ho avuto la fortuna che alla scuola media, gestita da sacerdoti, fui educato all’antifascismo ed al repubblicanesimo. E quando la lotta politica, dopo il ’43, configurò gli schieramenti capii che la grande tradizione di ispirazione cattolica, popolare, era più la Democrazia Cristiana”. Così – intervistato da Michele Astori – l’ex Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita ricordava la sua scelta di adesione alla Dc, in una puntata della serie “L’Italia della Repubblica” dedicata a De Gasperi e al centrismo. Un appuntamento che Rai Cultura ripropone venerdì 27 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per un omaggio all’ex premier e segretario della Dc – una delle figure più emblematiche della prima Repubblica – appena scomparso.
La puntata riscostruisce la svolta determinata dalle elezioni politiche del 18 aprile 1948, le prime dell’Italia repubblicana, nelle quali gli italiani scelgono di dare fiducia al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e al suo progetto di governo centrista. Obiettivi prioritari: riformare lo stato fascista e porre rimedio alla difficile situazione economica del paese; dare una collocazione internazionale dell’Italia nel quadro della guerra fredda; e garantire la tenuta dell’ordine pubblico, in un momento in cui il desiderio di insurrezione armata era ancora vivo tra i comunisti italiani, soprattutto dopo l’attentato a Togliatti del luglio 1948. “Il centrismo di De Gasperi, che nella vulgata storica sarebbe una scelta moderata – dice De Mita nell’intervista – in realtà fu la scelta della democrazia possibile nel nostro Paese. Mise insieme i socialdemocratici, che all’epoca erano marxisti; i liberali, che erano massoni; e i repubblicani, che erano laici, ma a questi non chiese una comune opinione di pensiero. A questi chiese un aiuto sull’organizzazione di governo per far crescere la democrazia nel nostro Paese”.

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