“Ero direttore di rete, avevo il vuoto davanti. Eravamo io, Ghezzi, Balassone, Voglino e ci dicemmo ‘Che facciamo? Non possiamo fare le cose che fanno la prima e la seconda rete, anche perché loro continuavano a fare la televisione educativa’. Allora lì avemmo un’intuizione geniale, ci dicemmo che fino ad allora la Rai si era comportata da ‘nastro trasportatore’ di prodotti nati in altri linguaggi; invece, la televisione stessa è un linguaggio: quello della diretta! Quindi basta programmi registrati, E mettemmo la “realtà” del Paese su un palcoscenico e la esplorammo da tutti i punti di vista, facendo una grande rete informativa, utilizzando tutti i linguaggi, l’informativo-giornalistico, l’informativo-investigativo, l’informativo-satirico”. Così Angelo Guglielmi ricordava la nascita della “sua” Rai 3 nell’ultima intervista rilasciata prima della sua scomparsa, l’11 luglio 2022. Parole che tornano in “
Guglielmi il Conquistatore”, che Rai Cultura propone giovedì 11 luglio alle 23 su Rai Storia, per un affettuoso omaggio a uno dei grandi protagonisti del Servizio Pubblico. Nell’intervista, un Guglielmi affabulatore si racconta condividendo aneddoti inediti sullo sfondo della sua immensa biblioteca, con le foto mai viste provenienti dagli archivi di famiglia, le sue lettere con i più grandi personaggi della cultura italiana e la statuetta dell’Oscar per “Nuovo Cinema Paradiso”, alla cui produzione Rai 3 aveva contribuito. Il “padre” della terza rete Rai ripercorre anche gli anni della gioventù, dall’insegnamento (per cui non si era mai sentito portato), fino all’ingresso in Rai, dove si era specializzato nella cura delle produzioni cinema per la tv (come “Francesco” di Cavani) prima di dare la propria inconfondibile impronta a Rai 3: “Tv e realtà” come sintetizzava. Infine, racconta della sua esperienza di Cinecittà Luce.
“Guglielmi il Conquistatore” è preceduto alle 22.10 su Rai Storia dalla puntata di “Storie della Tv” che rilegge la nascita della concorrenza televisiva tra 1984 e 1993.