Stasera in TV: Ponente ligure, tra le nuvole e il mare – Su Rai5 (canale 23) le storie dell’entroterra
Una striscia di terra bagnata dal mare e imbiancata dalla neve. E tra questi due estremi climatici si sviluppa un territorio rigoglioso. E’ la Liguria di Ponente raccontata dal doc Paolo Severini “Ponente ligure, tra le nuvole e il mare”, in onda domenica 18 luglio alle 22.10 in prima visione su Rai5 per il ciclo “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
Colline ripide separate da valli ventose, terrazzamenti che ne disegnano il profilo, borghi abbarbicati sulle cime e incastonati nelle pareti che ne definiscono l’orizzonte: l’entroterra del ponente ligure è un territorio ricco di storia, di tradizioni secolari e di una quotidianità sospesa nel tempo. C’è il paese delle streghe, il principato con la sua principessa, un comune autogestito da un gruppo di artisti, un borgo ritratto dal pennello di Monet e un luogo, disegnato sul crinale di una collina, che arricchisce la propria bellezza con i sapori tramandati nel tempo. Ogni paese è raccontato dai propri abitanti. Si parte da Triora, un borgo di origine medioevale, sospeso a 750 metri d’altezza, immutato nel tempo: è il paese delle streghe: le leggende e i documenti storici (risalenti alla fine del 1500) raccontano un passato in cui la superstizione popolare ha segnato la vita di molte donne. Qui Giovanni, un giovanotto di 92 anni, ha fatto tutti i lavori faticosi che il contesto agreste può offrire, ma ancora oggi va per i campi, costruisce ceste con il legno che va a raccogliere nei boschi e attraversa i carrugi del paese con passo svelto e dritto.
Si arriva poi borgo di Apricale. Addentrandosi nei carrugi, si apprezza l’architettura medievale e si sale verso la piazza. Qui molti abitanti attraverso la loro arte esprimono un profondo senso di appartenenza al Borgo. Altri 15 chilometri e si arriva a Dolceacqua, accedendo dal ponte di pietra che Claude Monet rese celebre in un dipinto. Qui un maestro intagliatore del legno ha costruito un piccolo cinema in cui proietta i film in 3D che realizza nei suoi viaggi intorno al mondo. La visione è arricchita dai profumi e dal vento: ha costruito un macchinario che diffonde le fragranze dei fiori che si vedono sullo schermo e fa sentire la potenza del vento che ha incontrato sulle cime dell’Himalaya. Il vino di Dolceacqua è il Rossese. Le vigne, sulle coline circostanti, vedono il mare e respirano con le montagne. Un microclima prodigioso che si ritrova nel palato quando ne sorseggi un buon calice.
E ancora, il principato di Seborga che, in realtà, è un comune italiano, che da qualche decennio il borgo sta cercando di portare avanti la causa di indipendenza affidando le proprie istanze a un antico “status” di principato che gli venne affidato. Come allora hanno coniato una moneta, il luigino, ed eleggono un principe. Ultima tappa, Bussana Vecchia, la cui storia è segnata dal terremoto del 1887.