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Stasera in tv “Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo”

L’omaggio di Rai Cultura per l’ottantottesimo compleanno

Stasera in tv "Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo"

Baudiano. Perché Pippo Baudo è l’unico personaggio del piccolo schermo ad avere un proprio aggettivo. L’enciclopedia Treccani lo descrive così: “Proprio del suo stile e della sua maniera di condurre spettacoli televisivi”. Ci sono gli orari “baudiani” – che sforano la mezzanotte – e c’è un’era “baudiana” di Sanremo, che ai tempi delle sue conduzioni – tredici in tutto – viene rinominato “kermesse baudiana”. Centinaia di appuntamenti con “Domenica in”, dieci spettacoli della Lotteria Italia, migliaia di serate di quiz. Le cifre della tv “baudiana” riassumono oltre mezzo secolo di carriera televisiva, ripercorsa nel film “Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo” di Enrico Salvatori, in onda venerdì 7 giugno alle 15 su Rai Storia per celebrare l’ottantottesimo compleanno del grande conduttore. Nella sua tv non solo spettacolo, lustrini e “vedettes”. Spazio a libri, spettacoli teatrali, film d’autore, e interviste a scrittori, registi, attori. Con gli ospiti – da Rita Levi-Montalcini a Federico Fellini, passando per Jane Fonda, con cui scocca un bacio a stampo – è spontaneo, curioso e affettuoso. “Qualcuno mi chiama Baudo, qualche altro Pippo, insomma fate voi”, ama rimanere “rasoterra”. Usa l’arma della semplicità per trasmettere al grande pubblico tematiche complesse. Il colpo di fulmine con la telecamera arriva nel 1954, quando dalla Sicilia risale la penisola per le celebrazioni di Trieste italiana. Al tempo la sua isola non è ancora collegata ai trasmettitori televisivi. Studia giurisprudenza, suona il piano e fa spettacoli. Esordisce davanti all’obiettivo come pianista nel varietà “La conchiglia d’oro” condotto da Enzo Tortora. Si innamora del mezzo e va a Roma. Il responso del provino Rai è: “Può essere utilizzato per programmi minori”. È il 1960, inizia il periodo di gavetta verso la disinvoltura, la spontaneità che, come lui dirà: “sono doti che si acquistano quando passa la paura”. Nel 1968 presenta il festival di Sanremo.

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