Il periodo romano dell’indimenticabile coreografa tedesca Pina Bausch attraverso i racconti inediti di compagni di viaggio come Matteo Garrone, Mario Martone, Vladimir Luxuria, Leonetta Bentivoglio, Cristiana Morganti e Andrés Neumann: lo racconta il documentario “Pina Bausch a Roma” che Rai Cultura propone sabato 16 settembre alle 22.00 su Rai 5.
Scomparsa a soli 69 anni Pina Bausch, mito della danza e del teatro di fine Novecento, è stata una visionaria che ha fatto innamorare del suo lavoro registi come Federico Fellini, Pedro Almodóvar e Wim Wenders, e – come ricorda Leonetta Bentivoglio – “ha terremotato con una determinazione senza confronti il panorama delle arti contemporanee”. A partire dal primo anniversario della scomparsa, Riccione Teatro, osservatorio sulle arti sceniche tra i più attivi in Italia, ha curato e presentato diversi progetti video-cinematografici dedicati alla sua opera. L’incessante lavoro di ricerca dell’ente romagnolo è sfociato nella produzione di un documentario diretto da Graziano Graziani a partire da un’idea di Andrés Neumann (storico produttore degli spettacoli di Pina Bausch) e di Simone Bruscia (direttore di Riccione Teatro).
Lo sguardo dell’autore, rivolto alle coreografie di viaggio di Pina Bausch, investiga lo straordinario rapporto della coreografa con la città eterna, a cui ha dedicato due indimenticabili spettacoli, Viktor (1986) e O Dido (1999). La Roma di Pina Bausch è una città sorprendente e inaspettata, una Roma quotidiana, scandita da pranzi in trattoria, incursioni in sale da ballo popolari e passeggiate al mercato della frutta; una Roma underground, distesa nelle sue periferie multietniche, conosciuta grazie a ripetute visite in campi rom e a sopralluoghi notturni in locali transgender e circoli di cultura omosessuale. “Pina Bausch a Roma” è un film di Graziano Graziani, da un’idea di Simone Bruscia e Andrés Neumann, prodotto da Riccione Teatro in collaborazione con l’Archivio Teatrale Andrés Neumann/il Funaro Centro Culturale di Pistoia.