Stasera in TV: Passato e Presente. La violenza contro le donne
Nel dopoguerra, le donne iniziano il percorso per la conquista della parità dei diritti fondamentali, così come sanciti dalla Costituzione italiana. Ma né l’impianto patriarcale della famiglia né la tradizionale violenza lecita nelle relazioni familiari vengono intaccati. In grande ritardo rispetto ai mutamenti della società, la soggezione giuridica delle donne in famiglia viene smantellata e abolite leggi discriminati nei loro confronti, come lo ius corrigendi e il delitto d’onore.
A “Passato e Presente”, in onda stasera alle 20.30 su rai Storia, la professoressa Silvia Salvatici e Paolo Mieli approfondiscono la storia, dal dopoguerra ad oggi, della violenza domestica contro la donna e del percorso giuridico per perseguirla. Negli anni Settanta il movimento femminista mette al centro delle rivendicazioni l’autodeterminazione del proprio corpo: la nascita dei centri antiviolenza svela che la violenza domestica è molto diffusa e non è solo sessuale, ma anche psicologica ed economica. Un fenomeno trasversale, che riguarda tutte le classi sociali.
Nel 2006 la prima indagine Istat sulla violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia rivela che il 31 per cento delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale e che i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza rilevate. Nel Terzo Millennio la brutalità e la varietà con cui si manifesta la violenza contro le donne assume una dimensione allarmante. Uccisioni violente di fidanzate, mogli ed ex compagne riempiono le cronache. La nozione di “violenza domestica” riceve quindi un riconoscimento giuridico nel 2013 con il decreto legge n.93 che contiene anche l’aggravamento della pena nel caso dello stupro coniugale.