Stasera in TV: Maxi. Il grande processo alla mafia - Un "faccia a faccia" su Rai Storia (canale 54) Stasera in TV: Maxi. Il grande processo alla mafia - Un "faccia a faccia" su Rai Storia (canale 54)
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Stasera in TV: Maxi. Il grande processo alla mafia – Un “faccia a faccia” su Rai Storia (canale 54)

Stasera in TV: Maxi. Il grande processo alla mafia - Un "faccia a faccia" su Rai Storia (canale 54) Stasera in TV:  Maxi. Il grande processo alla mafia - Un "faccia a faccia" su Rai Storia (canale 54) È il 10 aprile 1986, quando i due boss Pippo Calò e Tommaso Buscetta si trovano faccia a faccia ad accusarsi reciprocamente dei delitti più efferati: è il momento più caldo dell’intero Maxiprocesso alla mafia. Uno scontro al centro di “Faccia a faccia”, terzo appuntamento con la serie “Maxi. Il grande processo alla mafia”, in onda martedì 1 giugno alle 22.40 su Rai Storia. Pippo Calò accusa l’ex amico di essere inaffidabile, puntando sulle sue infedeltà coniugali; Tommaso Buscetta reagisce sottolineando le contraddizioni di Calò, imputandogli la sparizione dei suoi due figli e parlando di un delitto rimasto dell’ombra di cui sostiene sia il responsabile. È un duello teatrale, un incontro tra due uomini d’onore che sono cresciuti insieme, e che sono stati divisi dalla ferocia dei Corleonesi. Pippo Calò è passato dalla loro parte, Tommaso Buscetta è stato costretto a scappare. Tutta l’aula coglie l’importanza del momento, e il processo vive una delle giornate decisive. Franco – il giornalista protagonista della fiction che accompagna la ricostruzione di quei giorni – racconta nei telegiornali il confronto, anche se la sua vita è avvolta da turbamento e preoccupazione, la stessa che avvolge l’aula nei giorni successivi, quando arriva un altro pentito, Salvatore Contorno. In dialetto stretto, con un linguaggio colorito e tanta rabbia in corpo, anche lui svela i retroscena di delitti efferati e racconta del fallito attentato ai suoi danni. Gli avvocati, provando a difendersi sostenendo l’inattendibilità del pentito, cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà l’accusa, sono pronti a sfruttare ogni occasione per interrompere il dibattimento.

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