Stasera in Tv: L’Orchestra Rai con Michele Mariotti al festival MiTo SettembreMusica – La diretta su Radio3, in programma il giovane Mozart e gli “spiriti beati” di Gluck
Come ogni anno l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai torna protagonista del festival MiTo SettembreMusica, con un doppio concerto in programma mercoledì 9 settembre alle 20.00 – in diretta su Rai Radio3 – e in replica alle 22.30 al Teatro Regio di Torino, e giovedì 10 settembre alle 21.00 al Teatro Dal Verme di Milano. Protagonista Michele Mariotti: a lungo direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna, ospite abituale nelle maggiori stagioni liriche e sinfoniche di tutto il mondo, dal Concertgebouw di Amsterdam alla Scala di Milano, dall’Opéra di Parigi al Festival di Salisburgo, dai Münchner Symphoniker al Gewandhaus di Lipsia, che ha ricevuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana come miglior direttore d’orchestra nel 2016. Il programma si intitola “Aria” e si apre con uno dei capolavori della giovinezza di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia in sol minore K 183 detta “Piccola”, per distinguerla dalla più grandiosa Sinfonia in sol minore K 550. Siamo nel 1773, e Mozart diciassettenne sceglie una strada insolitamente drammatica, arricchendo la perfezione dello stile classico con colori oscuri e inquieti. Molti critici avvicinano questa composizione intensa e coinvolgente alla sensibilità di un altro grande di quel tempo, da Mozart poco amato ma certo rispettato, Christoph Willibald Gluck. Di lui viene eseguita la pagina forse più famosa: la Danza degli spiriti beati da Orfeo ed Euridice, l’opera che nel 1762 diede inizio a una riforma del melodramma richiesto dalla cultura illuminista: le figure eteree dei trapassati sfilano davanti al protagonista, entrato nel regno dei morti alla ricerca della consorte perduta, in un clima luminoso, pervaso di brezze fresche e rigeneranti, al suono, più d’ogni altro “arioso” di un flauto solista (qui Alberto Barletta, prima parte dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai). In chiusura ancora Mozart ragazzo, con la Sinfonia in sol maggiore K 193, la più aerea e briosa delle sei dette “Salisburghesi”, create in quello stesso 1773 per un organico limitato ma sempre ricco di colore e di fascino.
Il programma, che si intitola “Aria”, presenta due sinfonie giovanili scritte da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1773, che appartengono al gruppo delle cosiddette “Salisburghesi”, pensate per un organico limitato ma sempre ricco di colore e di fascino: la Sinfonia n. 27 in sol maggiore KV 199, la più aerea e briosa, e la Sinfonia n. 25 in sol minore KV 183 detta “Piccola”, per distinguerla dalla più grandiosa Sinfonia in sol minore K 550. Un Mozart diciassettenne sceglie in questo brano una strada insolitamente drammatica, arricchendo la perfezione dello stile classico con colori oscuri e inquieti. Molti critici avvicinano questa composizione intensa e coinvolgente alla sensibilità di un altro grande di quel tempo, da Mozart poco amato ma certo rispettato, Christoph Willibald Gluck, del quale viene eseguita la pagina forse più famosa: la Danza degli spiriti beati da Orfeo ed Euridice, l’opera che nel 1762 diede inizio a una riforma del melodramma richiesto dalla cultura illuminista. Le figure eteree dei trapassati sfilano davanti al protagonista, entrato nel regno dei morti alla ricerca della consorte perduta, in un clima luminoso, pervaso di brezze fresche e rigeneranti, al suono, più d’ogni altro “arioso”, di un flauto solista (qui Alberto Barletta, prima parte dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai).