Stasera in TV: L’ombra del muro. Vite recluse
Dagli anni della costruzione del Muro di Berlino nel 1961, fino all’abbattimento il 9 novembre 1989. Quali ricordi persistono di quell’esperienza di divisione? Le parole, i volti, i luoghi, i microcosmi delle persone incontrate sono l’intreccio narrativo de “L’ombra del muro”, il documentario in due parti, ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, in onda venerdì 3 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. L’avvicendarsi di immagini di quello che resta oggi con immagini del passato contribuisce a ridare forma immaginaria a quel dramma: la fotografia livida, le parole, la cupezza dei luoghi, il montaggio e la colonna sonora intrecciano il passato e l’oggi indissolubilmente. In veste di consulente storico-scientifico, il giornalista Stefano Vastano, firma de “L’Espresso”, che da più di trent’anni vive e lavora a Berlino. Il cuore della prima parte del documentario, dal titolo “Vite recluse”, ruota intorno al sistema carcerario della Ddr, in particolare le carceri di Bautzen in Sassonia e di Cottbus nel Brandeburgo. Il carcere di Bautzen II ospitava i prigionieri politici del Regime mentre Bautzen I era denominato “Gelbes Elend”, la Miseria gialla, per i suoi tristi mattoni gialli. “L’ombra del muro” viaggia nei luoghi e nei ricordi di quanti hanno vissuto gli anni della divisione: si intrecciano così i racconti e le immagini del carcere politico di Bautzen II nelle parole di Sven Riesel (storico e Vicedirettore del carcere) e le memorie di Georg Kanig (ex dipendente Ferrovie e attivista Neues Forum). Si susseguono poi le memorie dell’attore Jochen Stern, di Manfred Matthies e di Gilbert Furian che hanno trascorso, come dissidenti politici, parte della loro vita nelle carceri della Ddr.