Stasera in TV: L’omaggio di Rai Storia a Umberto Eco – Su Rai Storia (canale 54) “Italiani” e “La rosa dei nomi”
Rai Cultura rende omaggio a Umberto Eco con alcuni programmi di Rai Storia a partire da “Il giorno e la Storia” – in onda venerdì 19 febbraio a mezzanotte e in replica 8.30, 11.30, 14.00, 20.10, – che ne ricostruisce la carriera Semiologo, scrittore, filosofo, saggista, professore universitario e molto altro. Un grande della cultura italiana e non solo il cui nome, dal 1991, è anche quello di un asteroide. Alle 17.00, invece, Rai Storia ne propone il ritratto a “Italiani” con le testimonianze di alcuni suoi amici, come il fisarmonicista Gianni Coscia – anche lui di Alessandria, coetaneo e compagno di scuola di Umberto – che con Eco, ha scritto “La radio a tarda sera”, una canzone che lo stesso Coscia, esegue con la sua fisarmonica. Ci sono poi l’editore Mario Andreose, arrivato in Bompiani subito dopo l’uscita del best seller “Il nome della Rosa”; il multi-mediologo Danco Singer, ideatore con Eco del Festival della Comunicazione e della Encyclomedia, la prima grande enciclopedia multimediale; il pittore e disegnatore Tullio Pericoli, invece, che per decenni ha tratteggiato il volto di Umberto Eco; e il semiologo Paolo Fabbri.
L’omaggio di Rai Cultura è completato alle 18.30, sempre su Rai Storia, dal documentario “La rosa dei nomi” dedicato al processo creativo che ha portato alla nascita del best-seller “Il nome della rosa” e del film omonimo, attraverso le testimonianze di Umberto Eco e del regista Jean Jacques Annaud. Firmato da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, il documentario racconta le varie fasi della realizzazione della pellicola cinematografica, dal lavoro di sceneggiatura e di preparazione alla pre-produzione, dal lavoro dello scenografo, del direttore della fotografia e quello del set, alle interviste ai protagonisti (Sean Connery, Christian Slater, Murray Abraham), ai grandi collaboratori del regista, allo scenografo Dante Ferretti, al direttore della fotografia Tonino Delli Colli, oltre naturalmente al regista Jean Jacques Annaud, che con Umberto Eco rappresenta la vera guida di tutto il film.