Stasera in tv "Linea Gustav, storie dimenticate"
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Stasera in tv “Linea Gustav, storie dimenticate”

Quando l’Italia fu divisa in due

Stasera in tv "Linea Gustav, storie dimenticate"

La linea Gustav (o “linea invernale”) fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia, su disposizione data da Hitler il 4 ottobre 1943, dall’organizzazione Todt, durante la campagna d’Italia nella II Guerra Mondiale. Un luogo non solo fisico, raccontato da Lucrezia Lo Bianco nel doc in prima visione “Linea Gustav, storie dimenticate”, in onda domenica 14 aprile alle 22.10 su Rai 5.

Divideva in due la penisola italiana: a nord le truppe tedesche (nel territorio formalmente in mano alla Repubblica Sociale Italiana), a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, le Mainarde, gli altipiani maggiori d’Abruzzo e la Maiella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più stretto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quella di ritardare l’avanzata degli Alleati, impedirgli di raggiungere Roma e tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale. I tedeschi requisiscono le abitazioni più̀ signorili o strategicamente rilevanti, scavano trincee, costruiscono rifugi e razziano tutto il resto. È la tattica della “terra bruciata”: nessun riparo lasciato agli Alleati, nessun ristoro, nessuna persona che possa dargli informazioni o supporto. Il fronte si sposterà̀ solo a giugno 1944 quando le truppe tedesche si ritireranno dai paesi della Majella e dell’Alto Sangro, sulla linea Hitler posta poco più a nord, dopo la lunga e sanguinosa battaglia di Cassino, che segna il definitivo sfondamento della Linea Gustav. Lucrezia Lo Bianco ha deciso di ripercorrerla, incontrando artisti e geologi, storici e riti antichi, per raccontare un piccolo tratto della storia italiana.

Nel marzo 1944 gli alleati riuscirono a spingere indietro i tedeschi, costringendoli a ritirarsi ad Ateleta e a San Pietro Avellana, fino la valle del Volturno.

Appuntamento imperdibile.

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