Stasera in TV: Le inchieste di "Report". Sigfrido Ranucci tra gas amore e guerra
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Stasera in TV: Le inchieste di “Report”. Sigfrido Ranucci tra gas amore e guerra

Stasera in TV: Le inchieste di "Report". Sigfrido Ranucci tra gas amore e guerra
Sigfrido Ranucci tra gas amore e guerra

Nuovo appuntamento con le grandi inchieste di Report, in onda lunedì 11 aprile alle 21.20 su Rai 3  e su Raiplay (www.raiplay.it/dirette/rai3). Si parte con “Gas, una storia d’amore e di guerra” di Giorgio Mottola e la collaborazione di Norma Ferrara. La storia d’amore dell’Italia e dell’Europa con il gas inizia molti anni fa, quando c’era ancora l’Unione Sovietica e vennero costruiti i primi gasdotti. È una storia d’amore che si è rinfocolata una decina di anni fa nel momento in cui, dovendo ridurre drasticamente le emissioni di CO2, le lobby del petrolio hanno iniziato a fare pressione sulla Commissione Europea per trasformare l’Europa nel continente del gas. E così la relazione è diventata così stretta e soffocante che nonostante l’esplosione della guerra in Ucraina, le forniture di gas russo all’Europa non si sono mai interrotte, ma risultano persino aumentate. È la conseguenza di un’interdipendenza difficile da risolvere nel breve e nel medio termine: l’Europa dipende dal gas russo, ma anche Putin ha bisogno delle entrate garantite dal Vecchio Continente per finanziare il conflitto. «In queste settimane i russi non hanno mai smesso di pagarci le royalties per il passaggio del metano», rivela in un’intervista esclusiva a Report Yuriy Vitrenko, capo di Naftogaz, la società di stato ucraina che gestisce la rete dei gasdotti sul territorio del Paese. L’Italia e gli altri Paesi europei stanno provando a rimpiazzare la Russia con altri fornitori, tuttavia le alternative sono altrettanto rischiose da un punto di vista geopolitico e soprattutto si profilano molto più costose. Report racconterà chi ci ha davvero guadagnato con l’ascesa vertiginosa dei prezzi del gas e il ruolo avuto dalle grandi multinazionali delle commodities e dai fondi d’investimento americani. A seguire l’approfondimento “La memoria storica di Report: La via del gas” di Giorgio Fornoni. “Gas. Un mercato impossibile da spiegare, e un affare sotterraneo, dove la parola trasparenza non ha senso. E quindi faremo quel che si può”. Una storia sulla quale gli inviati di Report avevano provato a vederci chiaro, andando fino in Siberia già nel 2007. Tuttavia, erano emerse delle grandi anomalie. Si continua con “Corrispondenze dall’Ucraina” di Luca Bertazzoni, Carlos Dias e la collaborazione di Giulia Sabella. Gli inviati di Report in Ucraina sono arrivati a Kharkiv, la seconda città del paese. Ad appena 40 km dal confine, le bombe dei russi non hanno risparmiato niente e nessuno. Il mercato più grande della città è stato distrutto, così come molti altri obiettivi civili. Le telecamere di Report sono entrate nell’ospedale dove vengono curati i feriti di questa guerra. I nostri inviati hanno poi raggiunto la prima linea di combattimento, raccogliendo un video esclusivo che documenta lo scambio di artiglieria tra i militari ucraini e le batterie russe. Infine “La casa di carta?” di Lucina Paternesi Meloni. Sono più di 24 milioni gli italiani che si collegano a internet e utilizzano applicazioni on demand, quasi il 50% in più rispetto a un anno fa. Maratone televisive, film, serie tv da divorare tutte d’un fiato: l’obiettivo è non spegnere mai la televisione. L’algoritmo conosce i nostri gusti e sa sempre cosa proporci, è questo il segreto di Netflix. Oggi la piattaforma californiana sforna un successo dietro l’altro: prima di diventare il leader della resistenza contro i carri armati russi, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelens’kyj era stato consacrato proprio da una serie trasmessa da Netflix, interpretando un insegnante che si ritrova inaspettatamente a guidare la nazione. Crescono gli utenti e aumentano gli incassi, ma dove vanno a finire i soldi degli abbonati italiani?

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