Stasera in tv le “Cronache di Terra e di Mare” in Sardegna
I Fenici, il popolo senza nome che inventò l’alfabeto.
Quasi senza nome, ma creatori dell’alfabeto. I Fenici, letteralmente “quelli della tinta” – chiamati così dai Greci in senso dispregiativo per la porpora, da loro scoperta e commercializzata – nel 1000 a.C. hanno inventato l’alfabeto a cui i Greci stessi si sono ispirati. Ma i Fenici sono molto di più. Astuti, abili commercianti e soprattutto instancabili esploratori. Proprio la loro storia e di altri grandi navigatori del tempo viene raccontata, tra le rovine dell’area archeologica di Thaross in Sardegna, nel nuovo episodio di “Cronache di Terra e di Mare” di Cristoforo Gorno in onda lunedì 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
I Fenici vivono nel territorio che oggi corrisponde alla Libia e a una parte di Israele e Siria. Le città principali sono Biblos, Sidone e Tiro, ciascuna governata da un sovrano, ma non è chiaro se fossero una federazione oppure delle semplici città stato indipendenti. Di certo la loro espansione territoriale non si è fermata lì. Viaggiano per il Mediterraneo, fondano Palermo, Cadice, Lisso, ma soprattutto Cartagine, l’attuale Tunisi. I Cartaginesi hanno un approccio diverso dai primi Fenici, puntano non solo a espandere la loro rete commerciale, ma anche a diventare i padroni del Mediterraneo. Il loro dominio si concretizza presto, ma conosce il declino altrettanto velocemente: nel 238 a.C., dopo la prima guerra punica, i Romani sottraggono ai Cartaginesi la Corsica e la Sardegna. Comincia così la discesa. Cristoforo Gorno mostra le fasi evolutive di quella zona prima centro dei Fenici, poi dei Cartaginesi e infine dei Romani. Di Fenici e Cartaginesi, però, oltre alle rovine sono rimasti viaggi e scoperte. È il greco Pitheas a essersi spinto per primo fino al Circolo Polare Artico, e ad aver raccontato il “sole di mezzanotte”.
Appuntamento da non perdere con l’approfondimento storico e tante altre sorprese.