Stasera in TV: ""L'altro '900" racconta Fabrizia Ramondino". Su Rai5 (canale23) con Anna Bonaiuto Stasera in TV: ""L'altro '900" racconta Fabrizia Ramondino". Su Rai5 (canale23) con Anna Bonaiuto
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Stasera in TV: “”L’altro ‘900″ racconta Fabrizia Ramondino”. Su Rai5 (canale23) con Anna Bonaiuto

Stasera in TV: ""L'altro '900" racconta Fabrizia Ramondino". Su Rai5 (canale23) con Anna Bonaiuto Stasera in TV: ""L'altro '900" racconta Fabrizia Ramondino".  Su Rai5 (canale23) con Anna Bonaiuto“Era una vera cosmopolita. Parlava molte lingue. E come molti scrittori aveva una passione per i dizionari, ma aveva scelto per sé la lingua della tenerezza”: così l’attrice Anna Bonaiuto presenta la scrittrice Fabrizia Ramondino a “l’altro ‘900”, il programma di Rai Cultura a cura di Isabella Donfrancesco con la collaborazione di Alessandra Urbani, che nell’appuntamento in onda stasera alle 21.15 dedica una puntata all’autrice di “Althénopis”, che con la Bonaiuto ha condiviso significative esperienze professionali e una lunga amicizia.

Con lei, intervengono nella puntata anche il critico letterario e cinematografico Goffredo Fofi, la storica della letteratura Beatrice Alfonzetti, la scrittrice Chiara Valerio, e il regista Mario Martone, che con la Ramondino ha condiviso la sceneggiatura del film “Morte di un matematico napoletano”, interpretato dalla stessa Bonaiuto.

Accanto alla grande cultura e curiosità intellettuale, la Ramondino poneva una speciale attenzione agli ultimi, travasata in un intenso e convinto impegno civile: la scuola per le categorie più disagiate dei Quartieri napoletani, lo studio del fenomeno della disoccupazione organizzata, il lavoro presso il Centro di Coordinamento Campano; poi l’esperienza con il disagio psichico con le donne triestine subito dopo l’entrata in vigore della Legge Basaglia; il viaggio per un docufilm di Martone sulla popolazione Sahrawi, esiliata dalla propria terra.

Per tutte queste realtà la Ramondino ha saputo trovare parole provando profonda empatia. Ma accanto alla fame di amore e di carezze, c’era il gioco, il saper ridere “come una bambina”, ricorda Anna Bonaiuto.

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