Stasera in TV: "L'altro '900" di Rai5 (canale 23) - Fabrizia Ramondino.

Stasera in TV: “L’altro ‘900” di Rai5 (canale 23) – Fabrizia Ramondino.

Stasera in TV: "L'altro '900" di Rai5 (canale 23) - Fabrizia Ramondino. Stasera in TV: "L'altro '900" di Rai5 (canale 23) - Fabrizia Ramondino.

“Era una vera cosmopolita. Parlava molte lingue. E come molti scrittori aveva una passione per i dizionari, ma aveva scelto per sé la lingua della tenerezza”: così  l’attrice Anna Bonaiuto presenta la scrittrice Fabrizia Ramondino a “l’altro ‘900”, il programma di Rai Cultura a cura di Isabella Donfrancesco con la collaborazione di Alessandra Urbani, che nell’appuntamento in onda lunedì 17 agosto alle 21.15 su Rai5 (canale 23), dedica una puntata all’autrice di “Althénopis” che con la Bonaiuto ha condiviso significative esperienze professionali e una lunga amicizia. Con lei, intervengono nella puntata anche il critico letterario e cinematografico Goffredo Fofi, la storica della letteratura Beatrice Alfonzetti, la scrittrice Chiara Valerio e il regista Mario Martone, che con la Ramondino ha condiviso la sceneggiatura del film “Morte di un matematico napoletano”, interpretato dalla stessa Bonaiuto.
Accanto alla grande cultura e curiosità intellettuale, la Ramondino poneva una speciale attenzione  agli ultimi, travasata in un intenso e convinto impegno civile: la scuola per le categorie più disagiate dei Quartieri napoletani, lo studio  del fenomeno della disoccupazione organizzata,  il lavoro  presso il Centro di Coordinamento Campano; poi l’esperienza  con il disagio psichico  con  le donne triestine  subito  dopo l’entrata in vigore della Legge Basaglia; il viaggio per un docufilm di Martone sulla popolazione Sahrawi, esiliata dalla propria terra. Per tutte queste realtà la Ramondino ha saputo trovare parole provando profonda empatia. Ma accanto alla fame di amore e di carezze, c’era il gioco, il saper ridere “come una bambina”, ricorda Anna Bonaiuto.  Se la letteratura di Fabrizia Ramondino sembra legarsi fortemente alla linea Morante – Ortese, è anche innegabile la sua parentela forse ancora più solida con il Gadda de “La cognizione del dolore”: aspetti imprescindibili, questi, che si evidenziano fin dalle prime pagine del capolavoro “Althénopis”, pubblicato nell’81.

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