Stasera in tv "La rondine" diretta da Chailly alla Scala
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Stasera in tv “La rondine” diretta da Chailly alla Scala

In prima Tv con giovani cantanti italiani in ascesa

Stasera in tv "La rondine" diretta da Chailly alla Scala
Ha aperto le celebrazioni del centenario pucciniano del Teatro alla Scala “La rondine” diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Irina Brook, che Rai Cultura propone in prima Tv venerdì 27 settembre alle 21.15 su Rai 5. Registrato lo scorso aprile, lo spettacolo vede impegnati alcuni dei giovani artisti italiani in più rapida ascesa: Mariangela Sicilia (Magda), Matteo Lippi (Ruggero), Rosalia Cid (Lisette), Giovanni Sala (Prunier) e il ritorno di Pietro Spagnoli (Rambaldo). Scene e costumi sono firmati da Patrick Kinmonth.
L’opera è eseguita dal Direttore musicale della Scala secondo la recentissima edizione critica a cura di Ditlev Rindom (Ricordi 2023), che ha potuto avvalersi per la prima volta dell’autografo pucciniano, creduto a lungo perduto e resosi disponibile soltanto in anni recenti.
“La rondine” non rientra fra i titoli più eseguiti di Puccini, anche se in questi mesi sono numerosi i teatri internazionali che l’hanno inserita in cartellone sotto il doppio pungolo del centenario e della pubblicazione dell’edizione critica. “La struttura è complessa – dice il Maestro Chailly – studiata nei minimi dettagli, ma all’ascolto suona estremamente naturale; tutto è superato dalla fluidità del canto, della melodia e dall’orchestrazione. Ma la forza delle individuazioni, la fluidità dei dialoghi, la modernità dei tratti danno un fascino tutto particolare a questa singolare commedia che gioca col passato e col presente, e fonde fra loro tanti stili senza per questo perdere di vista la sua organicità”.
Originariamente concepita come operetta, in forza di un contratto con gli impresari del grande Carltheater di Vienna, Puccini, insoddisfatto dell’impianto drammatico conferito dai librettisti Heinz Reichert ed Alfred Willner, volle trasformare La Rondine in un’opera vera e propria affidandosi al commediografo italiano Giuseppe Adami; la scarsa convinzione dell’autore nel buon esito dell’operazione, compromisero la gestazione del lavoro, che si trascinò attraverso continui ripensamenti.

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