Stasera in TV: ‘La fabbrica del mondo’ e il peso delle cose. Un programma con Marco Paolini e Telmo Pievani
Chi paga i danni che abbiamo causato al pianeta? Una domanda alla quale cercano di rispondere gli ospiti di Marco Paolini e del filosofo evoluzionista Telmo Pievani a ‘La fabbrica del mondo ’, in onda su Rai3 sabato 15 gennaio alle 21.45. Uno studio ha messo a confronto il peso dei manufatti (artificiali di ogni genere, dall’asfalto alle piramidi, ai microchip…) con quello della biomassa, scoprendo che nell’ultimo secolo il peso delle cose è aumentato esponenzialmente fino a raggiungere, nel 2020, il peso della biomassa. In altre parole oggi la natura pesa meno dei manufatti. Sullo sfondo del mare che bagna Trieste spazzata dalla bora, Paolini e Pievani incontrano l’esploratore Alex Bellini che ha navigato i fiumi più inquinati del mondo per ripercorrere idealmente il viaggio di una bottiglia di plastica fino al Great Pacific garbage patch, l’isola di rifiuti plastica che si è formata nell’Oceano Pacifico. Il racconto di uno speciale “effetto serra” che tocca i ricordi d’infanzia di Marco Paolini introduce l’incontro all’Orto Botanico di Padova con Barbara Mazzolai e i suoi robot bio-ispirati alle piante. Tutti viviamo in riva al mare: con questa metafora le biologhe marine Mariella Rasotto e Laura Airoldi spiegano come qualsiasi inquinante scaricato nel ciclo dell’acqua giunga inevitabilmente agli oceani. Lo spazio dedicato all’acqua si chiude con il tema dei Pfas e con i corvi “meccatronici” di Marta Cuscunà che danno vita a una visione distopica di un mondo dove i cambiamenti climatici sono già avvenuti. Andri Snær Magnason, scrittore e attivista islandese, affronta il tema della difficoltà di prendere coscienza della crisi climatica e introduce il racconto finale di Marco Paolini che, citando l’esempio della Sagrada Familia di Gaudì, indaga sulla capacità di immaginare e progettare il futuro.