Stasera in TV: Jörg e Carolin Widmann per il primo concerto di Rai. NuovaMusica Sul podio Andris Poga
Lui è uno dei più versatili musicisti di oggi, attivo come compositore, direttore d’orchestra e clarinettista. Lei è una violinista dalla brillante carriera internazionale sia come solista sia come camerista, con un repertorio che spazia dai classici alla musica di oggi. Sono i fratelli Jörg e Carolin Widmann, protagonisti del primo appuntamento di Rai NuovaMusica – la rassegna dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedicata alla musica contemporanea – in programma giovedì 13 gennaio alle 20.30 in diretta su Radio3 e in live streaming su RaiPlay dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino.
In programma la prima esecuzione italiana del Secondo concerto per violino e orchestra di Jörg Widmann, interpretato da Carolin Widmann, dedicataria dell’opera, che fu eseguita per la prima volta nel 2018 alla Suntory Hall di Tokyo. Già destinataria del primo e del terzo dei sei Études per violino solo del fratello Jörg, Carolin Widmann è stata nominata “Musicista dell’anno” agli International Classical Music Awards 2013, insignita del Bayerischer Staatspreis per la musica nel 2017 e di un International Classical Music Award per la registrazione dei Concerti per violino di Mendelssohn e Schumann con la Chamber Orchestra of Europe. Ha collaborato con le principali orchestre internazionali, dai Berliner Philharmoniker alla BBC Symphony Orchestra, e con direttori come Sir Simon Rattle, Riccardo Chailly, Sir Roger Norrington e Vladimir Jurowski.
Sul podio dell’Orchestra della Rai è chiamato il lettone Andris Poga, Direttore principale della Stavanger Symphony Orchestra dalla Stagione 2021/2022, che è balzato agli onori della cronaca per aver sostituito all’ultimo direttori come Georges Prêtre, Lorin Maazel e Valery Gergiev.
Oltre al concerto di Jörg Widmann, Poga propone la Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141 di Dmitrij Šostakovič. Eseguita per la prima volta l’8 gennaio 1972 nella sala grande del Conservatorio di Mosca, è nota per una serie di citazioni che vanno da Rossini a Wagner e che le conferiscono un riflesso ironico e colto. Fu l’ultima sinfonia scritta dal compositore russo, che si congedò così dalla forma con la quale aveva attraversato le più travagliate fasi del Novecento.